Val Passiria, riaperta la statale verso Moso

San leonardo. Dopo due notti e la giornata di Santo Stefano quando la statale per il Rombo era stata chiusa, ieri mattina l'arteria è stata riaperta al traffico. La grande slavina fra San Leonardo e...



San leonardo. Dopo due notti e la giornata di Santo Stefano quando la statale per il Rombo era stata chiusa, ieri mattina l'arteria è stata riaperta al traffico. La grande slavina fra San Leonardo e Moso in val Passiria, complice il freddo delle ore notturne, si è stabilizzata ed il sindaco di San Leonardo, Robert Tschöll, ha disposto la riapertura.

Il monitoraggio del Servizio Strade della Provincia, dell'ispettorato forestale e dei vigili del fuoco prosegue. «Molto dipenderà da un rialzo delle temperature che nei prossimi giorni potrebbe far tornare a muovere la slavina» dice il sindaco Robert Tschöll. «In quel caso dovremo decidere se e come intervenire per fermare la slavina ed evitare che l'ingente massa di neve finisca sulla carreggiata». I disagi per chi ha dovuto muoversi sono stati notevoli anche se il Comune di Moso è riuscito ad evitare l'isolamento perché è rimasta transitabile l'arteria che collega le due località attraverso Plata e Pianlargo/Breiteben.

La slavina, di dimensioni notevoli con un fronte di quasi 200 metri, ha iniziato a spostarsi verso valle l'altra sera nella zona fra la frazione di Gomion e l'albergo Alpenrose. La massa nevosa ha continuato a muoversi con una velocità che è stata giudicata preoccupante. Nella zona non ci sono abitazioni per cui il pericolo è stato minore del previsto. «La situazione per ora è risolta - dice ancora il sindaco di San Leonardo -ma continueremo nel monitoraggio. S'è svolto un accurato sopralluogo con i tecnici del Servizio Strade, con l'Ispettorato alle foreste e con la protezione civile. La slavina nel cuore della notte ha smesso di muoversi e così abbiamo deciso che la strada del passo Rombo poteva essere riaperta. Al momento è solo la temperatura che desta maggiori preoccupazioni. C'è ancora molta neve in zona per cui un eventuale rialzo della temperatura potrebbe farci decidere un altro intervento, questa volta importante a tutela di chi transita sulla statale». E.D.













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