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Volumi interrati nei pascoli e nei prati alpini, gli ambientalisti: “Non si rispetta il piano clima. Impatti sul paesaggio significativi”

A criticare la proposta della Giunta provinciale, sulla base del rapporto ambientale preliminare sulle linee guida natura e paesaggio di marzo, la Federazione Ambientalisti Alto Adige che si appella al consiglio perché si schieri a favore del paesaggio: “Prevista una valutazione ambientale strategica per l'articolo sui volumi interrati”



BOLZANO. “Espandere ulteriormente i volumi interrati nei pascoli e nei prati alpini, nonché nel verde agricolo. Potrebbe portare a impatti ambientali significativi”. A criticare la proposta della Giunta provinciale, sulla base del rapporto ambientale preliminare sulle linee guida natura e paesaggio di marzo, la Federazione Ambientalisti Alto Adige che si appella al consiglio perché si schieri a favore del paesaggio.

"Ora la stessa disposizione, leggermente riscritta e ancora più generosa, sta entrando dalla porta di servizio attraverso gli emendamenti alla legge sul Territorio e Paesaggio”, aggiungono gli ambientalisti.

Negli ultimi 50 anni, l'Alto Adige ha creato sempre più diritti di costruzione nel paesaggio. “La nuova legge provinciale territorio e paesaggio dovrebbe porre rimedio a questa situazione. Da quando la legge è entrata in vigore nel 2020, è stata minata da numerosi emendamenti. Con ogni ulteriore modifica, la giunta provinciale rischia di catapultare l'Alto Adige nell'era precedente alla nuova legge urbanistica”, afferma Josef Oberhofer, presidente della Federazione. L'ultimo esempio: i volumi interrati.

Cosa è accaduto? “Quando la legge è stata approvata nel 2018 – spiega la Federazione – il volume massimo consentito per l'edilizia nel verde agricolo doveva essere la volumetria complessiva, vale a dire che sottoterra e sopra terra si potevano costruire fino a 1.500 m3 di volume per i masi chiusi e fino a 1.000 m3 per gli altri edifici residenziali. Poiché doveva essere ‘onnicomprensiva’, il volume consentito per scopi residenziali nella zona agricola è stata aumentata in anticipo”.

Nel 2020 è entrato in vigore il decreto sul regolamento in materia edilizia che ha reso possibile la creazione di nuove cubature interrate nel verde agricolo, nei boschi, nelle aree di pascolo e nel verde alpino: “Tuttavia, il volume interrato non può eccedere il 20 per cento della volumetria fuori terra dell’edificio esistente e può essere esplicitamente utilizzato solo per scopi accessori (ad esempio, cantina o garage)”.

“Poiché a quanto pare questa possibilità non è ancora sufficiente nel tardo autunno del 2022 è seguita una serie di proposte di nuove disposizioni per ulteriori diritti di costruzione nel verde: mentre nell'area di pascolo e nel verde alpino, la costruzione interrata non può superare l'area edificata dell'edificio, nell'area agricola il volume interrato può “estendersi oltre la superficie coperta dell’edificio su una superficie adiacente della doppia estensione”.

In poche parole: “Sotto e accanto all'edificio – dice la Federazione – la costruzione può essere illimitata in profondità e dunque la restrizione del 20% a partire dal 2020 è stata eliminata. Gli spazi appena creati potranno comunque essere utilizzati solo per scopi accessori. Nel marzo 2023 arriva la doccia fredda per la giunta provinciale: il rapporto ambientale preliminare sulle modifiche alla linea guida sul paesaggio e natura prevede una valutazione ambientale strategica (Vas) proprio per l'articolo previsto sui volumi interrati, perché si prevedono ‘impatti ambientali significativi’”.

Ma una Vas richiede tempo. “E poiché il consiglio provinciale sta discutendo questa settimana gli emendamenti alla Legge sul territorio e il paesaggio e non è necessaria una Vas per una legge, la proposta bocciata dal rapporto ambientale viene in qualche modo riscritta e fatta rientrare dalla porta di servizio. Di fatto, nella commissione legislativa, è stato introdotto in questi giorni un passaggio simile all'articolo contenuto nelle linee guide sul paesaggio e natura che è stato considerato problematico dal rapporto preliminare ambientale. Però, paradossalmente, il volume interrato è consentito ora anche nelle foreste, nei prati e nei pascoli”.

In più viene eliminata la clausola secondo cui la cubatura interrata è possibile solo per scopi accessori. Il nuovo volume interrato può quindi essere previsto anche per scopi come le abitazioni, lasciando alla creatività dei progettisti il compito di dimostrare il rispetto delle norme igieniche. “Non rimane nulla dell'idea originale della legge, che era quella di limitare l'impermeabilizzazione del suolo, soprattutto sui terreni naturali e agricoli”, afferma Madeleine Rohrer, direttrice della Federazione.

Oberhofer e Rohrer si appellano al consiglio provinciale affinché questa settimana voti a favore della protezione della natura, del clima e del suolo e quindi respinga questo articolo a causa del suo previsto “notevole impatto ambientale” e reintrodotto per vie traverse. “Dopotutto – concludono le rappresentanti – il piano clima dell'Alto Adige prevede anche di dimezzare entro il 2030 e ad azzerare entro il 2040 il consumo netto di nuovi suoli”.













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