I 90 anni d Lidia Menapace: «Tanta voglia di cambiare il mondo»

Una grande protagonista della vita politica e culturale del nostro Paese. «È necessario rivedere tutto il sistema delle relazioni, a partire da quelle sociali»


di Alan Conti


BOLZANO. Festeggia solo i suoi primi 90 anni. Non può che essere così per Lidia Menapace che l’altra sera al liceo scientifico “Torricelli” ha celebrato la cifra tonda attingendo dal passato quanto basta per seminare il futuro. Il ricordo come germoglio per una speranza di cambiamento, tenendosi ben lontani dalla spatolate di retorica sull’età, le relativa lucidità e le celebrazioni affini.

Menapace, cosa cambierebbe subito?

«Facile, tutto. E’ necessario rivedere tutto il sistema delle relazioni, partendo da quelle sociali perché è quello il primo inevitabile passo. Ricordo nel ’68 l’esperimento delle Comuni: era una buona organizzazione, un progetto di collaborazione. Fu un errore farlo morire. Per questo dico che le istituzioni si cambiano solo partendo dalla società».

Non facile in un momento in cui politica e popolazione sembrano viaggiare su universi paralleli.

«Mi perdoni, ma quando mai è stato facile fare una rivoluzione?».

Mai. La politica, però, lei l’ha conosciuta da vicino. Avrà pur avuto qualche soddisfazione da senatrice o consigliera provinciale.

«Per la verità l’esperienza politica più affascinante è stato fare la consigliera comunale a Roma. Il Campidoglio ha una portata culturale e istituzionale ineguagliabile. Mi confrontai con personaggi di altissimo calibro. Fu un bel momento, intenso».

La videointervista a Lidia Menapace

Che faccia avrebbe fatto se durante la Resistenza le avessero detto che anni dopo avrebbe rivestito un ruolo centrale nella Commissione Difesa?

«Non avrei avuto il tempo di pensarci – ride – ma di sicuro avrei cercato di imprimermi nella mente un aspetto tutto italiano di quel periodo. In seguito all’Armistizio dell’8 settembre ’43, infatti, il popolo nascose letteralmente un intero esercito nazionale. Con vestiti borghesi, nelle cantine o nelle soffitte. Ricordiamoci che ai muri erano appesi gli avvisi di condanna a morte per chi si azzardava a nascondere i soldati e promesse di laute ricompense in denaro o derrate per chi li consegnava. Tutti gli altri Paesi europei ebbero una resistenza legittimata da un qualche governo, da noi e solo da noi fu la gente a decidere che quella era la strada giusta».

Parliamo di giovani e politica. Il vento del rinnovamento è troppo sospinto?

«Se parlo male dei giovani passo per corporativa però vi assicuro che la giovinezza è l’unica qualità che con il tempo passa. A essere sincera non mi interessano le determinazioni biologiche degli individui, credo più alla loro condizione sociale. Ci si dimentica spesso che “largo ai giovani” è sempre stato un motto fascista».

Menapace e Waltraud Gebert Deeg: le prime due donne a entrare in consiglio provinciale nel 1964. Oggi le quote rosa sono sulla bocca di tutti: un successo?

«No, perché non mi piace il termine “quote rosa”. Vorrei sapere chi ha tradotto così una norma transitoria nata in Norvegia con il nome di “clausola di non sopraffazione sessuale”. Evidentemente qualcuno che non conosce il norvegese».

Non sono pochi.

«No, certo, ma qui è stato fatto con dolo perché cambia proprio il senso. La nostra società ha vissuto millenni di patriarcato e non possono essere 10-20 anni a cambiare la testa di tutti. Non è pensabile auspicare che le cose prendano questa direzione senza un aiuto, una clausola appunto. La Norvegia ha posto una proporzione tra i due sessi di 60 e 40% senza alambiccarsi su altre discriminanti: è una soluzione che lascia margini di operatività e regala opportunità. In un Paese avanzato come quello doveva essere una misura transitoria fino alla normalizzazione di questo meccanismo. Beh, è ancora in vigore. Oltre al futuro guardiamo anche indietro, ai danni già fatti con un atteggiamento maschilista. Basta un semplice esempio tra migliaia: quanto ci ha perso l’Italia a non aver mai avuto Tina Anselmi come Presidente della Repubblica?».













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