Mart, Sgarbi presidente «Ecco come lo rilancerò» 

La giunta provinciale di Trento ha indicato il critico alla guida del Cda  Lavorerà gratis. La strategia: «Le mie mostre saranno come bombe atomiche»



ROVERETO. Arriva Vittorio Sgarbi al Mart. Il presidente trentino Maurizio Fugatti ha portato ieri in giunta provinciale l’indicazione per Sgarbi come presidente del museo di Rovereto. E il critico svolgerà il proprio compito a titolo gratuito. Il consiglio d’amministrazione uscente si riunirà un’ultima volta la prima settimana di marzo. La nomina trova fondamento, oltre che nella caratura del nome scelto, anche nella stima trai due protagonisti, Fugatti e Sgarbi, maturata sui banchi del Parlamento. «Le motivazioni della scelta vanno ricercate nella grande esperienza vantata da Sgarbi nel settore museale e artistico, presupposti ritenuti necessari per rilanciare il Mart in una sfida nazionale e internazionale e in un’ottica di promozione territoriale a vantaggio dell’intera provincia» osservava ieri Fugatti.

«Ero disponibile a fare qualunque cosa per il Trentino. Per l’amore verso la vostra terra e per i rapporti storici che ho con il Mart dai tempi della Belli, della Collu», ha commentato ieri Sgarbi, «Per me è naturale farlo gratuitamente. Però una cosa la trova davvero incomprensibile, anacronistica». A che cosa si riferisce? «All’essere parlamentare ed incompatibile per la presidenza di un museo. Se hai uno stipendio buono, come quello di parlamentare, il resto lo fai gratuitamente. Ed io sulla gratuità non ho nulla da dire. Anzi la mia presunta incompatibilità è ridicola». E ancora, sempre Sgarbi: «Essere presidente a titolo gratuito non è una forma di noblesse oblige, questo incarico lo si accetta perché si ha in mente una visione». Ce ne anticipa una parte? «Le strade sono queste. Se io dovessi fare il direttore scientifico sarebbe ancora peggio per l’attuale direttore del Mart, Gianfranco Maraniello. Come tale avrei il dovere di intervenire sulla programmazione. Viceversa il presidente potrebbe essere una figura di garanzia. Il Mart per Rovereto deve diventare come l’Harry’s Bar a Venezia. Uno lo vede legato ad Ernest Hemingway, cioè alla cultura. Il Mart dovrebbe dunque diventare un luogo di appuntamento dove, anche chi non va a vedere le mostre, ha un punto d’incontro culturale. Come lo è il Pedrocchi a Padova, altro esempio: il Mart deve cioè diventare un luogo in cui, chiunque sia a Rovereto, si senta a casa. Quindi occorre: internamente alla città fare un’operazione di integrazione sempre più forte. Fuori, sull’esterno, il Mart deve diventare centrale per una Regione, per una Provincia autonoma. Ha una posizione unica».

Sgarbi assicura di avere le idee già chiare: «Ho una serie di mostre che ho già predisposto in previsione del mio coinvolgimento: saranno delle bombe atomiche e basteranno quelle per fare diventare il Mart quel luogo di cui dicevo prima». Tra gli obiettivi, anticipa ancora Sgarbi, c’è un maggiore coinvolgimento dei privati: «Al di fuori dei finanziamenti pubblici e del consiglio d’amministrazione, penso ad una consulta di sostenitori. Che vengano “contati” in ragione dei finanziamenti che danno: prendo 10 finanziatori da 100 mila euro e dialogo con loro sulle opportunità del Mart. Non sono un cda, ma sono una consulta che va appunto”consultata” sui progetti che si intende realizzare».

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Altre notizie

A Vipiteno

Nei guai per il navigatore: sospetto trafficante assolto

Intercettato nel 2021 al Brennero, viaggiava a poca distanza dall’auto di una donna che trasportava 18 chili di cocaina. A collegare i due c’erano i dati trovati sul localizzatore della donna arrestata, già condannata a 8 anni

Attualità