Aziende a caccia di tecnici e cuochi

Lo scorso anno sono stati offerti 11 mila posti, di cui 3 mila nel settore alberghiero e un migliaio nel commercio


di Massimiliano Bona


BOLZANO. La crisi morde anche in Alto Adige - dove le persone senza lavoro sono salite a quota 14.540, con un incremento su base annua (turismo escluso) del 24% - ma ci sono professioni per le quali c’è sempre offerta. Che non sempre, purtroppo, si incrocia con la domanda. Abbiamo chiesto all’ufficio servizio lavoro della Provincia, diretto da Michael Mayr, quali sono i 15 mestieri che vanno per la maggiore. Quelli che, almeno sulla carta, non sembrano risentire della stagnazione che ormai interessa anche Bolzano e dintorni. Incrociando i dati è emerso che nel 2012 ci sono state richieste per 11.328 posti, dei quali 1.491 per camerieri e 1087 per cuochi, segno che il settore turistico-alberghiero continua a farla da padrone. Assieme ai servizi. Ma si fa fatica a trovare anche tecnici e commessi.

Scorrendo l’elenco dei quindici mestieri più gettonati troviamo nell’ordine anche addetti alle pulizie, personale impiegato in segreteria, baristi, programmatori, contabili e parrucchieri. La figura del tecnico c’è in tutti i comparti ma ha ovviamente caratteristiche e profili diversi a seconda che operi in ambito informatico, nella vendita, nella distribuzione o nell’assistenza.

Richieste per settore. Tra le varie tabelle che ci sono state messe a disposizione dalla ripartizione lavoro della Provincia c’è quella dei posti offerti in base ai settori di appartenenza degli addetti. In testa alla classifica ci sono i lavoratori del comparto alberghiero che complessivamente toccano quota 2969, seguiti dai tecnici in senso lato che raggiungono quota 2371. Decisamente inferiori le richieste per coloro che operano in ambito amministrativo: il totale è di 1240. Scorrendo l’elenco troviamo le professioni del commercio (945 richieste), artigiani, operai specializzati e agricoltori (768), dirigenti (915) e altre professioni che fanno riferimento al comparto dei servizi (608 offerte).

Gli ultimi cinque anni. Altrettanto significativo è il confronto delle offerte di lavoro tra il 2008 e il 2012. L’interesse sta soprattutto nel verificare come sono cambiate le richieste delle varie aziende, anche in rapporto alla crisi, arrivata in Alto Adige decisamente più tardi rispetto al resto della penisola. Si scopre ad esempio che sono diminuite le richieste di personale non qualificato, passate da 1370 a 1109, segno evidente che per sperare di trovare un lavoro oggi bisogna avere competenze specifiche, preferibilmente sia tecniche che linguistiche.

Sono salite invece le offerte nel settore della vendita e dei servizi in senso lato: nel 2008 erano 4.174 mentre nel 2012 sono passate a 4.665, poco meno di cinquecento posti in più (un centinaio all’anno di media). Tengono botta, come si evince anche dagli altri grafici, anche i tecnici. Nel 2008 i posti offerti in un anno erano 2220 mentre nel 2012 la richiesta è salita a quota 2.382. Sostanzialmente stabile, invece, la richiesta di professioni ad alta specializzazione, che erano 721 nel 2008 e 699 a fine 2012. Si registra, invece, un calo piuttosto significativo per coloro che operano in ambito amministrativo: da 1596 a 1240 posti. «È bene sottolineare - precisa il direttore dell’ufficio servizio lavoro della Provincia - che un’offerta di impiego può anche riferirsi a più posti di lavoro». Nel caso dei camerieri, ad esempio, una struttura può presentare richiesta per lo stesso posto sia per la stagione estiva che per quella invernale. Dalle statistiche e dai dati non si evince invece che sono in costante aumento i posti di lavoro a tempo determinato. E questo riguarda un po’ tutti i settori.

In questa fase sono davvero pochi gli imprenditori che se la sentono di legarsi per un orizzonte temporale più lungo di due anni. A meno che non si tratti di personale altamente specializzato.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità