Cresce l’occupazione «Tirano» commercio edilizia e manifattura

Si avvicina il traguardo dei 200 mila occupati dipendenti In un anno creati 3.654 nuovi posti di lavoro (più 1,9%)


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Prendi il bollettino mensile della Ripartizione lavoro della Provincia e scopri, a marzo, una crescita occupazionale in Alto Adige pari all’1,9% rispetto a 12 mesi prima. In valori assoluti sono stati creati 3.654 posti di lavoro in più per un totale pari a 197.883 dipendenti. Se il settore turistico è rimasto stabile - si tratta del comparto più grande come numero di lavoratori - lo scorso mese la crescita è stata «tirata» da manifattura, sia industriale che artigianale (quasi 800 posti in più in un anno), commercio ed edilizia. Quest’ultima si sta riprendendo dalla crisi, come si evince dai 795 posti di lavoro creati nell’arto dei 12 mesi: ovvero il 6,3% in più nell’industria ed il 4,5% nell’artigianato. Salgono anche i numeri del comparto sanità e sociale con 21.246 occupati dipendenti in totale (+2%). Di contro le persone senza lavoro sono pari - a fine marzo - a 14.766 unità, quasi 2 mila in più rispetto al dato dell’anno precedente. Tra i disoccupati, quelli di «lunga durata» toccano quota 3.528. Si tratta di persone iscritte nelle liste di disoccupazione da più di 12 mesi.

Più che positivo il commento del presidente della Cna-Shv, Claudio Corrarati, ai dati sull’occupazione: «Sottolineano come negli ultimi mesi i settori più legati all'artigianato, quali l'edilizia, il manifatturiero ed i servizi abbiano incrementato il numero dei dipendenti, con medie di oltre 60 nuovi assunti al mese».

«È il chiaro segnale - prosegue Corrarati - che insieme all'economia è ripartito anche il mercato del lavoro e che le aziende investono non solo in attrezzature, ma soprattutto nel bene più prezioso che è il capitale umano. Il settore che ha segnato il maggior numero di addetti rimane, dopo l'alberghiero, quello dei servizi dove anche le stesse ditte artigiane sono impegnate». «Ora le piccole imprese hanno bisogno che il loro partner più importante, cioè le banche, riaprano finalmente le borse, in particolare a favore di quei settori che fino ad oggi hanno sopportato le maggiori sofferenze, quali l'edilizia e l'artigianato in genere», chiude il presidente regionale di Cna.













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