IL BILANCIO

Ctcu, restituiti in un anno 1,8 milioni ai consumatori

BOLZANO. L’attività del Ctcu evidenzia una costante crescita, sia quantitativa che qualitativa delle consulenze. Nel 2015 sono stati oltre 39 mila gli utenti che si sono affacciati agli sportelli...


di Renato Brianti


BOLZANO. L’attività del Ctcu evidenzia una costante crescita, sia quantitativa che qualitativa delle consulenze. Nel 2015 sono stati oltre 39 mila gli utenti che si sono affacciati agli sportelli dell’associazione per contrastare la loro debolezza contrattuale e anche i siti online hanno visto un incremento con 1,2 milioni di visite. Il successo del Ctcu deriva dalla concretezza dei risultati, sono stati infatti 1,8 milioni, gli importi recuperati dai consumatori altoatesini nello scorso anno. Nella relazione annuale il presidente Agostino Accarrino e dal direttore Walther Andreaus risulta che i due i settori che hanno creato più problemi sono stati la telefonia con il 21% e le transazioni commerciali con il 20%. Problematici anche finanza, energia, gas, casa e condominio. I problemi derivano da contratti sempre più difficili da decifrare e da strategie di marketing aggressive. È in questo contesto che diventa importante una politica di accrescimento delle competenze dei singoli consumatori, unico mezzo per proteggere un potere d’acquisto sempre più logorato e in diminuzione. «L’unica politica economica della gente comune è una maggior tutela dei consumatori - spiega Walther Andreaus - da un decennio il ramo delle telecomunicazioni ci fa lavorare tantissimo, i contribuenti cercano in noi l’aiuto che non ricevono dai call center. Lo stesso adesso sta cominciando con il settore dell’energia elettrica e del gas». Questo problema si combatte aumentando i servizi del Ctcu o migliorando la consapevolezza e conoscenza dei contribuenti? «Il mercato sta proponendo prodotti sempre più complessi e per fare un buon contratto oggi bisogna essere quasi degli esperti. La tendenza europea di togliere il maggior numero di regole lascia ampi margini alle strategie di marketing e finanziarie aggressive, togliendo i pochi margini di protezione che sono rimasti ai consumatori che dovrebbero concentrarsi soltanto su pochi aspetti come il prezzo o la qualità del servizio proposto». Questo sistema di deregulation ha preso potere, come cambiare il trend? «Il problema è che non ne possiamo uscire, i consumatori dovranno sempre di più consultarsi con esperti o rassegnarsi a diventare loro stessi più competenti. Noi stessi dovremmo diventare più esperti in sempre più settori, la scelta diventa sempre più ampia ma anche più difficile». Prospettive a breve? «Il problema della Cassa Rurale ci porterà migliaia di mutui da verificare, speriamo di ottenere dei risarcimenti sui tassi».

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