Disoccupati, in 1.500 «tornano a scuola»

Corsi di riqualificazione professionale per trovare un nuovo lavoro. Contributi pubblici ad enti ed imprese


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Sono quasi 1.500 i lavoratori disoccupati o in cassa integrazione che in Alto Adige hanno seguito corsi di aggiornamento e di riqualificazione professionale. Con la Provincia che tra le misure per fronteggiare la crisi dà contributi alle imprese e gli enti formativi, oltre a stipulare convenzioni con questi ultimi. A tali numeri si aggiungono quelli della Formazione professionale italiana che nel suo ventaglio di corsi ha visto la presenza di 761 disoccupati nel 2010, di 669 nel 2011 e di 493 nel 2012, ma il dato riguarda solo i primi sette mesi dell’anno.

Aumentano i disoccupati anche in Alto Adige e diventano quindi sempre più importanti le misure di riqualificazione che vengono prese dall’ente pubblico - o finanziate da quest’ultimo - per un possibile reintegro nel mondo del lavoro.

La Provincia di Bolzano, specialmente dopo l’inizio dell’attuale ciclo di crisi economica, è intervenuta in vari modi per sostenere i lavoratori delle aziende in crisi, quelli nelle liste di mobilità e i disoccupati. In particolare, uno strumento è stato quello dei corsi di formazione, che avevano due obiettivi: riqualificare i lavoratori delle aziende in crisi e sospesi per cassa integrazione guadagni e riqualificare i lavoratori licenziati permettendo ad essi di aumentare le possibilità di rientro nel mercato del lavoro.

«Riteniamo importante fare un bilancio di queste attività per valutare i risultati concreti che esse, finanziate con il denaro del contribuente, hanno prodotto in termini di mantenimento dei livelli occupazionali e di ricollocamento nel mercato del lavoro», affermano i consiglieri provinciali Dello Sbarba e Heiss in un’interrogazione rivolta alla giunta. E dalla risposta del presidente Durnwalder e dell’assessore Christian Tommasini si evincono questi dati. «Ci sono varie tipologie di percorsi formativi: dai corsi specificatamente realizzati per lavoratori di aziende in crisi e/o in palese disagio occupazionale (mobilità, cassa integrazione, disoccupazione) a quelli per gruppi omogenei di lavoratori fuoriusciti dai processi produttivi, fino ai corsi per lavoratori in disagio professionale», afferma Tommasini.

Per quanto riguarda i contributi pubblici alle imprese sono stati pari a 250 mila euro, agli enti formativi circa 140 mila ed altri 48 mila per convenzioni, sempre con enti formativi. Tra le imprese che hanno ottenuto contributi ci sono le Acciaierie Valbruna, la Gnk Driveline, Autotest, Arma, Sapa Profili, Al-Ko Kober, Würth Phoenix, Bel e Röchling. Si va dalla riqualificazione professionale di lavoratori in cassa integrazione ai corsi di aggiornamento per il miglioramento delle competenze professionali dei dipendenti.

«Nell’ambito del Fondo sociale europeo sono stati approvati nel triennio 2009-2011 complessivamente 60 progetti di formazione e/o orientamento specificamente rivolti a persone colpite dall’attuale crisi economica e finanziaria.

Progetti che sono stati presentati prevalentemente da aziende, associazioni di categoria, scuole professionali ed enti di formazione», evidenzia Luis Durnwalder.

«Finché la situazione socio-economica lo richieda, continueranno ad essere sostenuti progetti finalizzati a fronteggiare la crisi», conclude il presidente della giunta provinciale.













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