«Entriamo in Carispa solo se le Raiffeisen faranno altrettanto»

Il direttore Schneebacher: pronti ad una soluzione locale per l’aumento di capitale della Cassa di risparmio


di Maurizio Dallago


BOLZANO. «Pronti ad entrare nel capitale della Cassa di risparmio di Bolzano, ma solo se anche il mondo delle banche cooperative Raiffeisen farà altrettanto. Altrimenti ne stiamo fuori». Lo afferma il direttore generale della Banca popolare dell’Alto Adige-Volksbank, Johannes Schneebacher, tutto proiettato sull’incorporazione con la Popolare di Marostica.

In queste settimane Carispa è alla prese con l’aumento di capitale. Una strada obbligato, stante i conti non rosei del primo istituto bancario altoatesino. Si cercano investitori. L'aumento di capitale da farsi sarà superiore ai 200 milioni di euro. Forse anche 250. Non sono noccioline. La Fondazione - azionista di maggioranza - si è già detta pronta a sottoscrivere l'aumento pari alla sua quota, ovvero il 66 per cento. Ma resta oltre un 33 per cento che non può essere certo colmato dai piccoli azionisti. Ecco, quindi i recenti colloqui con Volksbank e Raiffeisen, ma anche con altri investitori come Eurovita assicurazioni e Itas, sempre ramo assicurativo. Tra il resto in queste due ultime società Carispa detiene delle quote di minoranza.

Il governatore Arno Kompatscher non ha nascosto le sue simpatie per una soluzione «locale», invero asupicata, ovvero un’entrata nell’azionariato di Carispa degli altri due pilastri del mondo bancario altoatesino: la Banca popolare e il pianeta-Raiffeisen. Entrambe sono aperte a discuterne. «L’opzione numero 1 per noi è quella cosìddetta “stand alone”, ovvero che Cassa di risparmio faccia affidamento sulle sue forze. Se ciò non è fattibile, siamo aperti in linea di massima ad una soluzione locale, purché appunto le Raiffeisen facciano altrettanto nell’entrata nel capitale», sottolinea Schneebacher, al vertice operativo di una banca che sta andando piuttosto bene. L’ottica deve essere quella di un passo per volta. «Alla fine può essere anche una fusione, ma fermiamoci adesso al presente, ci sono aspetti normativi ancora in divenire, penso al ruolo delle Fondazioni bancarie, piuttosto che alla trasformazioni in Spa delle banche cooperative di un certo livello. Ad esempio con Cassa di risparmio si può pensare anche a delle sinergie gestionali, come nel settore dell’informatica», ancora Schneebacher, che vede nel futuro del comparto «una forte pressione sui costi d’esercizio». Banca popolare aspetta di conoscere esattamente la richiesta di Carispa in merito all’aumento di capitale, prima di decidere, eventualmente, con quanto partecipare. Stante la condizione legata alla presenza di Raiffeisen. «L’importante è fare tutto in modo professionale ed in accordo con l’autorità di vigilanza», chiude Schneebacher.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità