L’INIZIATIVA

Fondo sanitario, c’è l’intesa Si parte solo in Alto Adige

BOLZANO. Passo avanti fondamentale per la creazione del fondo sanitario territoriale. Non si può ancora dire che sia nato, ma da ieri certamente ne è iniziata la costruzione. Dopo mesi di trattative...



BOLZANO. Passo avanti fondamentale per la creazione del fondo sanitario territoriale. Non si può ancora dire che sia nato, ma da ieri certamente ne è iniziata la costruzione. Dopo mesi di trattative e polemiche, infatti, ieri tutte le parti sociali hanno trovato l’accordo. Le categorie economiche hanno deciso che usciranno dai rispettivi fondi sanitari nazionali per crearne uno provinciale, le cui prestazioni saranno pensate proprio rispetto al modello sanitario altoatesino. La dimensione provinciale del progetto è stato a lungo uno degli ostacoli principali nella trattativa, visto che i sindacati ne chiedevano l’estensione a tutto il territorio regionale per aumentare la massa critica dei partecipanti al fondo. Il compromesso trovato prevede che per ora il Trentino sia escluso, ma che potrà aggregarsi un secondo momento. La gestione sarà paritaria sindacati-imprenditori (sul modello di Laborfonds) e il service amministrativo sarà affidato a Pensplan. I dettagli dell’intesa saranno resi pubblici martedì (bocche cucite, fino ad allora, tra i protagonisti della trattativa), nel frattempo sarà elaborato e firmato il testo definitivo.

Al fondo potranno partecipare quasi tutti i lavoratori dipendenti del territorio provinciale; alcune categorie per ora escluse dovranno decidere più avanti se aderire o meno. L’accordo prevede che gli studi medici che si convenzioneranno col fondo usufruiranno delle tariffe concordate: nelle intenzioni si tratta di un modo per calmierare il mercato di certe prestazioni particolarmente care (come le cure odontoiatriche). L’idea generale è di usare i contributi delle aziende per pagare le prestazioni sanitarie che ormai il pubblico dà in convenzione ai privati.

La strada per la creazione del fondo territoriale non è ancora conclusa, anzi. Nei prossimi mesi dovranno essere avviate le trattative coi fondi nazionali a Roma per l’uscita, e molti aspetti tecnici devono ancora essere definiti. Ma la firma di ieri tra datori di lavoro e sindacati è l’inizio concreto di questo percorso. (m.r.)

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