Il Festival dell’innovazione punta sull’ambiente alpino

Egidi: riuscire a mantenere la popolazione in montagna è stata un’idea innovativa L’assessore Bizzo: «Sostenibilità e nuove tecnologie». Spesa di 560 mila euro


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Una seconda edizione dedicata all’ambiente alpino. Perché mantenere l’equilibrio della popolazione sul territorio, evitando così lo spopolamento della montagna, è stata in fondo un’idea innovativa. Lo ha ricordato il professor Massimo Egidi, presidente del comitato scientifico del Festival dell’innovazione che quest’anno avrà luogo a Bolzano dal 26 al 28 settembre prossimi. Un centinaio di relatori per una sessantina di eventi che troveranno spazio in dieci location diverse. La spesa? «560 mila euro in calo rispetto ai 590 mila della prima edizione, equamente divisi tra pubblico e privato». Sarà difficile raggiungere quest’anno la quota di 36 mila visitatori, numero inficiato nel 2012 dalla Lunga notte della ricerca. Ventimila presenze è l’obiettivo del 2013.

Mantenere il livello di benessere in Alto Adige, contrastare lo spopolamento delle zone periferiche e impiegare il grande potenziale nei settori mobilità, turismo, tutela dell’ambiente e agricoltura: l'Innovation Festival 2013 cercherà di fornire proposte concrete. «Ampie vedute - Montagna. Società. Tecnologia» è il tema della seconda edizione del Festi che avrà luogo in dieci punti della città: dal Museion alla Casa della cultura (Waltherhaus), da piazza Walther all'università, dall'Academy Cassa di Risparmio fino a Palais Campofranco. Con la novità di un programma dedicato interamente alle scuole che tratterà di tele-rilevamento, trend del futuro e gli effetti della globalizzazione.

«Nel 2012 la prima edizione del Festival è stata un successo - così l'assessore all’innovazione Roberto Bizzo - quest'anno vogliamo crescere ancora e abbiamo tenuto conto delle proposte di miglioramento». Bizzo ricorda che proprio l'autonomia «è il primo strumento di sviluppo sociale ed economico: la tecnologia da sola non basta, la società deve essere capace di aprirsi al cambiamento». In tal senso il tema «Ampie vedute» vuole sottolineare l'importanza della sostenibilità nello sviluppo delle regioni alpine, che può essere stimolato dalle nuove tecnologie dei settori mobilità, comunicazione e tutela dell'ambiente.

«Il Festival - evidenzia Bizzo - vuole aiutarci a rafforzare la coesione sociale e la consapevolezza che l'Alto Adige può essere competitivo solo puntando sui suoi punti di forza, strettamente collegati con l'ambiente alpino. Questo è tanto più importante in un periodo di crisi come quello attuale: ai giovani dobbiamo dare garanzie perché non solo il nostro futuro, bensì il nostro presente».

Nella sua riflessione Massimo Egidi sottolinea come il tema di quest'anno si rifaccia allo sviluppo dell'Alto Adige negli ultimi 40 anni, che è stato particolare rispetto ad altre regioni alpine: «Qui il territorio non è stato trasformato in solo luogo di vacanza, ma si è riusciti a mantenere vissuta la montagna, a creare un'evoluzione sociale soft che ha portato all'attuale benessere e alla sostenibilità ambientale». Il Festival mostrerà i risultati di questo «distretto della montagna» e della sua evoluzione equilibrata verso un'ecologia economica.

Tra le novità del Festival anche un nuovo colore dominante: nel 2012 era il blu, quest'anno tocca al verde. La mascotte resta sempre la volpe furba, con una catena montuosa che corrisponde al profilo dell'Alto Adige

Da metà luglio la presentazione dei relatori. Per ora si vuole mantenere il segreto.













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