Il Tar fa slittare a gennaio il destino della A22

Entro un mese si conoscerà la sentenza. Duiella e Pardatscher: l’obiettivo resta quello di cambiare la gara di concessione


di Orfeo Donatini


BOLZANO. Giornate decisive per la validità della gara europea bandita dall’Anas per la concessione trentennale dell'Autobrennero: ieri infatti i giudici del Tar del Lazio si sono riuniti in camera di consiglio per decidere sul ricorso presentato dall'A22. La sentenza è stata decisa, ma sul suo contenuto si dovrà attendere la pubblicazione, entro i prossimi trenta giorni, considerato che ieri il collegio non ha voluto fare alcuna anticipazione nemmeno sul dispositivo.

A questo punto sono solo due le possibilità sul tappeto: che il ricorso del presidente di A22 Walter Pardatscher e dell’amministratore delegato Paolo Duiella venga accolto travolgendo l'intero impianto della gara europea messa in campo a sorpresa nei primi giorni dello scorso maggio dall'Anas e dal ministero dei Trasporti, oppure che quella gara venga dichiarata valida a tutti gli effetti e a quel punto Roma darebbe corso all'invio delle lettere di invito alla selezione dopo aver chiuso la fase della raccolta delle domande di partecipazione lo scorso 2 ottobre.

«I nostri legali Marcello Clarich e Claudio Guccione - ha sottolineato ieri l'ad Paolo Duiella - ci hanno informato che si potrà conoscere la decisione dei giudici solo entro gennaio. Naturalmente siamo fiduciosi che le ragioni che stanno alla base del nostro ricorso possano trovare quella valutazione destinata a ripristinare contenuti e modalità corrette in quel bando di gara per l'affidamento della concessione dell'arteria autostradale nei prossimi trent'anni». Sulla medesima lunghezza d'onda anche il presidente Pardatscher che ha solo aggiunto “di sperare in una saggia decisione della magistratura amministrativa anche perchè le nostre ragioni, che sono quelle della società ma anche delle autonomie territoriali, credo siano pienamente valide e fondate».

Dunque giornate di attesa e di ansia anche perchè una eventuale decisione favorevole all'A22 sarebbe destinata a riaprire anche quel tavolo politico - che il governo Monti ha invece ignorato del tutto - sul futuro della concessione dell’Autobrennero e del ruolo stesso delle autonomie di Trento e Bolzano anche in relazione al progetto ferroviario del millennio, ovvero l'Eurotunnel del Brennero.

In ballo come noto vi sono questioni milionarie nei rapporti fra Roma e le Province autonome che sono, con la Regione Trentino Alto Adige, azioniste di riferimento della società autostradale; compreso quel tesoretto di oltre mezzo miliardo di euro accantonato da A22 per volere ancora del vecchio e primo governo di Romano Prodi che aveva ipotizzato una sinergia finanziaria virtuosa fra gli utili derivanti dal trasporto su gomma e gli enormi investimenti necessari per il nuovo sistema su rotaia da Brennero a Verona.

Una partita giudiziaria pronta a trasformarsi immediatamente in una strategica partita politica fra Bolzano, Trento e il futuro nuovo governo nazionale, che in sede locale in molti auspicano sia più attento e sensibile nel rispetto dello Statuto di autonomia e meno condizionato dai poteri forti pronti ad espropriare le risorse dei territori per trasformarli in semplici aree di transito prive di qualsiasi capacità e possibilità di autogestione. Se invece la decisione del Tar del Lazio dovesse essere favorevole al governo entro la primavera si arriverebbe alla gara vera e propria ed a gestire l'Autobrennero, se l'offerta di A22 non risultasse vincitrice, potrebbe arrivare un colosso finanziario europeo più che una qualche cordata nazionale.

Per il ruolo delle due Province si aprirebbe una strada tutta in salita per lo stesso loro sviluppo dei sistemi di trasporto e le loro economie in genere.













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