Imu per gli alberghi:costi più che raddoppiati

Il grido d’allarme di Meister: «Si passa anche da 50 a 120 mila euro l’anno


di Fabio Zamboni


BOLZANO. Saranno i proprietari di alberghi, ristoranti e bar, la categoria più penalizzata dalla nuova tassa Imu. E non solo: proprio gli albergatori altoatesini saranno quelli più penalizzati d’Italia, perché si pagherà in base al valore catastale delle strutture, valore che negli anni passati qui ha subito un rialzo senza uguali. Abbiamo chiesto a Walter Meister, proprietario del Grand Hotel Irma di Scena, presidente dell’Unione Albergatori e Pubblici esercenti (Hgv) se dopo il primo doloroso impatto con la nuova tassa si potrà passare dalla fase della protesta a quella della proposta, di una qualche richiesta di correttivi.

«Inutile farsi illusioni – ci spiega Meister –: anche attraverso Federalberghi, che è la nostra federazione nazionale, è molto difficile fare qualcosa, perché nel resto d’Italia al massimo avranno rincari del 50 per cento, perché loro hanno valori catastali molto più bassi dei nostri».

E la colpa di chi è?

«Noi qualche anno fa abbiamo raddoppiato i valori catastali, per cui i Comuni hanno incassato il doppio di prima. Adesso con la riforma la situazione è precipitata. Io fino a due anni fa pagavo 25 mila euro di Ici, dopo la rivalutazione catastale ho pagato 51 mila euro. Con la riforma, pagherò dai 120 ai 140 mila euro».

Questo cambiamento penalizzerà di più i grandi o i piccoli alberghi?

«Quelli piccoli avranno un aumento in percentuale uguale al mio. Il vero problema è per chi ha un albergo grande come il mio ma meno lussuoso: incassando molto meno, pagherà la stessa Imu, poiché viene calcolata sulla cubatura. Insomma, ci rimetteranno gli alberghi più economici».

Fra l’altro la crisi sconsiglia di aumentare i prezzi per far fronte alla nuova tassa.

«È così, e l’assessore Berger non vuole capirlo. Fino a novembre, sulla nuova tassa di soggiorno e su quella sul turismo eravamo d’accordo. Ma con l’arrivo di questa Imu non possiamo più permetterci di pagare tutte quelle tasse. Che si aggiungono all’aumento delle spese alimentari, del riscaldamento, eccetera. Qualcuno arriverà a pagare il 70 per cento di tasse, inconcepibile».

Meister sottolinea quella che per lui è un’altra stortuta del sistema: «Industria e artigianato sono privilegiati rispetto a noi. Pagano infatti il 20 per cento di quello che paghiamo noi albergatori. Il loro bene prezioso sono i macchinari che stanno dentro i capannoni, e che non vengono tassati...». L’Imu ha insomma fatto esplodere anche il conflitto interno alle varie categorie economiche, tanto che come noto la giunta ha dovuto imporre la tassa anche ai contadini, esentati invece a livello nazionale, per dare un segnale di maggiore equità.

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