Laborfonds, più di 116 mila iscritti

Ieri via libera al bilancio 2016 da parte dell’assemblea dei delegati: patrimonio netto di 2,37 miliardi



BOLZANO. Numeri positivi per il Fondo pensione Pensplan. In crescita sia gli aderenti, che il patrimonio amministrato. Ieri a Trento si è volta l’assemblea dei delegati: approvato il bilancio dell’esercizio 2016; invariate la quota d’iscrizione e la quota associativa per il 2017, mentre nel primo trimestre di quest’anno «volano» le adesioni. Qualche numero sul fondo pensione: a fine 2016 i datori di lavoro aderenti erano pari a 8.535, a quota 115.760 gli aderenti, con una crescita annuale dell’1,3 per cento (1.472 in più). Pressoché uguale il numero di uomini e donne iscritti. Il patrimonio netto del fondo supera i 2,375 miliardi di euro.

Dopo la visita alla cantina Ferrari, i delegati hanno approvato il bilancio dell’esercizio 2016 e confermato, anche per il 2017, la quota d’iscrizione (5,16 euro) e la quota associativa (10 euro, ridotti a 8 euro a fronte della scelta di ricevere le comunicazioni online da parte del Fondo). «La conferma della quota associativa rispetto agli anni precedenti - spiega il presidente Gianni Tomasi, è un dato importante se si considera che, a partire da agosto 2015, il Fondo ha sopportato e sta sopportando in via diretta una serie di costi per attività che precedentemente erano svolte a suo favore in forma gratuita da parte della Regione, attraverso il service amministrativo. Per il 2016 parliamo di costi nell’ordine dei 300.000 euro, che sono destinati inevitabilmente ad aumentare nel 2017, considerando che dal 1° gennaio di quest’anno la Regione ha ridotto ulteriormente il perimetro dei servizi forniti gratuitamente».

Tomasi ha colto inoltre l’occasione per manifestare la propria soddisfazione per i risultati ottenuti relativamente a tutte le linee di investimento del Fondo (il cui patrimonio totale ha superato i 2,4 miliardi di euro) in un anno non particolarmente facile e con un altissimo livello di volatilità: «Spicca fra tutte la Linea Bilanciata, ha ricordato, che ha ottenuto un rendimento superiore al 4%, risultando fra le migliori in Italia».

Nel 2016 il Fondo pensione ha erogato prestazioni ai suoi aderenti per oltre 94 milioni di euro e versato, a febbraio scorso a favore del territorio regionale, oltre 15 milioni di euro di imposta sostitutiva. Dal 2000 ad oggi l’imposta sostitutiva versata alle Province di Trento e Bolzano supera i 105 milioni di euro.

Il direttore generale Ivonne Forno pone l’accento sull’aumento delle adesioni. «Sono veramente soddisfatta - esordisce Forno - nel 2016 ci siamo messi in gioco, abbiamo completamente riorganizzato la squadra, rivisto l’approccio verso il mondo dei lavoratori, ma anche quello delle aziende. Abbiamo lavorato per creare e stimolare sinergie fra i vari attori presenti sul territorio, per informare le aziende ma soprattutto i lavoratori».

«Nel 2016 gli aderenti sono aumentati di circa 1.500 unità rispetto a fine 2015 (e si tratta di dati al netto delle uscite dal Fondo); nei primi tre mesi del 2017 il numero è ancora più “forte”: siamo arrivati a quota 116.567 (+807 da inizio anno)», ancora Forno. «Il nostro è un progetto importante e da difendere, anche rispetto alle preoccupanti evoluzioni dei rinnovi dei contratti collettivi a livello nazionale che prevedono l’adesione contrattuale obbligatoria solo a favore dei fondi pensione nazionali. A tutte le parti istitutive, ma soprattutto alla Regione ed alle due Province, chiediamo di fare la loro parte per confermare e rilanciare in maniera convinta la scelta pionieristica di 20 anni fa», chiude Tomasi.













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