Migranti, un’opportunità per le piccole imprese

Il presidente Lanz: no ad un sistema unitario, sì a trovare delle strada alternative Kienge: «Il fenomeno non si può fermare, ma può portare vantaggi alle aziende»


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Trasformare il fenomeno dei migranti da problema in opportunità per il circuito economico altoatesino e le piccole e medie imprese locali. Ne sono convinti i vertici degli artigiani Apa, come l’europarlamentare Pd ed ex ministro, Cécile Kienge, ieri a Bolzano per la tradizionale Giornata dell’artigianato. Il tutto all’insegna del motto: «L’integrazione nell’economia e nella società».

In Alto Adige l’entrata dei migranti all’interno del tessuto sociale si trova ancora nella propria fase embrionale. Eppure per la nostra provincia integrare circa 1.400 persone - il 0.9% della somma totale a livello nazionale - nel mondo del lavoro e nella società si sta rivelando una sfida decisamente impegnativa. «In considerazione delle loro strutture flessibili, della loro inventiva e della loro passione per la formazione, le nostre aziende possono indubbiamente garantire un importante contributo all’integrazione di queste persone. - afferma il vicedirettore di lvh.apa Walter Pöhl - I requisiti perché ciò avvenga sono in ogni caso adeguate condizioni giuridiche e sufficienti risorse economiche».

La necessità di confrontarsi con la tematica in ogni caso esiste ed i vertici di lvh.apa Confartigianato Imprese ne sono consapevoli. «Se vogliamo ottenere delle soluzioni vincenti, dobbiamo inevitabilmente adottare delle prospettive diversificate - sostiene il presidente degli artigiani altoatesini Gert Lanz - Non necessitiamo di un sistema unitario che vada bene per tutti, bensì di una chiave utile ad aprire diverse porte ed a farci percorrere strade alternative di successo». Della medesima opinione anche Cécile Kyenge, sottolineando l’importanza di un intervento attivo in favore dei rifugiati: «Il fenomeno dell’immigrazione in Europa non si può fermare, neanche con la chiusura dei confini. Queste persone stanno fuggendo da guerre, dalla fame o da realtà caratterizzate da gravi instabilità economiche. Il nostro compito è quello di analizzare tali migrazioni, reagendo con interventi politici significativi ed adeguati». «Solo così l’integrazione potrà avere successo e si potranno ottenere vantaggi reciproci all’insegna dell’apertura, a maggior ragione in un settore come l’artigianato», ancora l’europarlamentare.

Il Segretario di Stato bavarese Franz Josef Pschierer ha portato dal canto suo alcuni esempi su come i migranti possano venire integrati nel mercato del lavoro. «La Baviera mette a disposizione delle risorse per l’acquisizione della lingua, per la qualificazione professionale, ma anche per la trasmissione dei più importanti valori esistenti nella nostra terra. - spiega Pschierer -. In questo modo cerchiamo di migliorare l’alfabetizzazione, di sostenere la formazione e di avvicinare le persone alla nostra tradizione».

Poi la tavola rotonda. Protagonisti del confronto sono stati il presidente della giunta provinciale Arno Kompatscher, il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti, i parlamentari Europei CécileKyenge ed Herbert Dorfmann, l’assessore provinciale Philipp Achammer, il mbavarese Franz Josef Pschierer ed il vicepresidente della Camera dell’Artigianato di Monaco e Baviera, Franz Xaver Peteranderl.

««Per superare le difficoltà è fondamentale lasciare perdere i luoghi comuni esistenti in tema di immigrazione, cercando di trasformare il problema in energia positiva. - evidenzia Merletti - Per riuscirci è cruciale ragionare in termini di comunità e non di individui, lavorando in particolare su concetti come la formazione e la cultura duale» Della medesima opinione Kompatscher, il quale ha parlato della necessità di un intervento comune a livello europeo e di studiare una politica dell’immigrazione a medio-lungo termine, capace di soddisfare le diverse esigenze esistenti.

«Non ci sono alternative a delle politiche d’integrazione efficienti ed a modelli personalizzati in grado di garantire prospettive ai numerosi giovani migranti che raggiungono il nostro Paese», fa presente Philipp Achammer: «Il rischio in caso contrario è quello di dover pagare delle significative conseguenze in futuro. Il binomio da seguire è quello delle richieste e dei sostegni: bisogna innanzitutto comprendere quali sono le richieste da soddisfare e quindi intervenire garantendo dei sostegni adeguati. Gli investimenti in questo ambito sono inevitabili e vanno effettuati in modo sensato». «In futuro sarà importante implementare l’immigrazione legale, ricordando al contempo che molte persone non sono interessate a restare a lungo nel nostro Paese, ma viceversa a tornare nella propria terra d’origine una volta risolti i relativi problemi esistenti. Il nostro compito è capire come integrare in maniera differente, cercando di soddisfare le esigenze di ognuno», chiude Dorfmann.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità