Mini-ripresa: i disoccupati sono scesi dal 4,6 al 4,1%

Dati buoni per le donne (3,7%), meno per i giovani (12,2%) e gli stranieri (20%) Nell’edilizia si registrano i dati peggiori degli ultimi quattordici anni


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Il rapporto semestrale sul mercato del lavoro lascia, finalmente, intravedere la luce in fondo al tunnel. La buona notizia, infatti, è che il tasso di disoccupazione in provincia è sceso dal 4,6 al 4,1%. A stare meglio sono le donne (3,7%), mentre gli uomini disoccupati sono il 4,4%. Va decisamente meno bene per i giovani (12,2%) e per gli extracomunitari (20,6%). Il periodo considerato è quello compreso tra maggio e ottobre di quest’anno.

Nel complesso il mercato del lavoro altoatesino registra un progressivo e sensibile invecchiamento. Già oggi, infatti, circa un quarto degli occupati ha più di 50 anni e nel 2020 questa percentuale sarà probabilmente del 50%. Nel semestre considerato i lavoratori attivi con più di cinquant’anni sono 46.229. Ciò significa un incremento del 9,2% rispetto all'anno precedente. Attualmente il 24,4% dei lavoratori dipendenti ha almeno 50 anni (+1,8% rispetto all’anno scorso e +6,6% rispetto a 5 anni prima). Il direttore dell''Osservatorio del mercato del lavoro, Stefan Luther, si è soffermato sul lavoro giovanile, sui contratti di apprendistato e sui contratti di lavoro precari. Da maggio a ottobre hanno lavorato 33.758 giovani residenti con meno di 30 anni: ciò significa un calo di 430 giovani (-1,3%) rispetto all’anno precedente. Questo calo è da ricondurre più ad una minore partecipazione al mercato del lavoro più che all'andamento demografico.

Il calo occupazionale è stato più forte tra gli under 20 (-2,8%) rispetto alla fascia dai 20 ai 29 anni (-1,0%).

Quest'estate si è registrato un aumento dei tirocini del +13,9%, grazie ad una normativa meno severa. I contratti di apprendistato e i contratti estivi a tempo determinato hanno invece registrato un calo: questo vale sia per l'occupazione strettamente estiva (-87; -8%) - che per l'occupazione dipendente successiva al conseguimento di un titolo di studio (-79%; -13%).

Anche il lavoro a chiamata e i contratti a progetto hanno fatto registrare una netta flessione (-53%; -22%). La percentuale di giovani under 20 che fa un’esperienza lavorativa durante i mesi estivi si è ridotta dal 37% di cinque anni fa all'attuale 33%. Le note dolenti vengono ancora dall’edilizia. Il direttore Sinn ha ribadito che il settore registra i dati peggiori da 14 anni a questa parte con una crisi che colpisce più pesantemente le imprese industriali del settore e lascia qualche spiraglio in più per quelle artigianali. La disoccupazione in questo settore colpisce sia gli operai che gli impiegati. Nel settore turistico-alberghiero, a fronte di una certa saturazione complessiva, si registra un leggero aumento degli occupati a tempo determinato e una riduzione dei contratti a tempo indeterminato.

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