I dati Bankitalia

Nei forzieri degli altoatesini oltre 32 miliardi di euro

Tanti poveri ma anche molti ricchi. In aumento il risparmio finanziario di famiglie e imprese. Si riduce la liquidità in conto corrente ma crescono i depositi a risparmio: in media 61mila euro a testa


Maurizio Dallago


BOLZANO. Paradossi di questi tempi. C'è una parte della società altoatesina che non arriva a fine mese e ce n'è un'altra che riesce a risparmiare, incrementandone la quantità totale ad una quota di 32,4 miliardi di euro. Invero la crescita nel primo semestre 2023 è rallentata rispetto all'anno precedente, ma è pur sempre in aumento. In particolare in Alto Adige a giugno scorso avevamo 24,35 miliardi di euro a deposito, di cui in conto corrente 17,75 miliardi di euro e la restante parte - 6,6 miliardi - in depositi a risparmio (ovvero depositi con durata prestabilita o rimborsabili con preavviso).

A queste cifre si aggiungono i titoli a custodia per un totale di 8,1 miliardi di euro, di cui 1,24 miliardi in titoli di Stato italiani, 372 milioni in obbligazioni bancarie italiane, 377 in altre obbligazioni, 1,62 miliardi in azioni e 4,4 miliardi in quote di organismi di investimento collettivo del risparmio, ovvero i fondi comuni d'investimento, che hanno forma contrattuale, e le Sicav, le Società di investimento a capitale variabile, che hanno forma statutaria. Il tutto per un totale, appunto, di oltre 32,4 miliardi di euro, tra famiglie consumatrici ed imprese. Per un metro di paragone il bilancio annuale della Provincia sfiora i 7 miliardi.

Se vogliamo fare una media per abitante, abbiamo 61 mila euro a testa come risparmio finanziario in provincia di Bolzano. C'è chi ha pochi euro in banca, e chi veleggia su cifre molto più alte rispetto ai 61 mila euro di media per altoatesino. Per quanto riguarda la differenziazione tra famiglie consumatrici ed imprese a livello di depositi le prime sono a quota 15,1 miliardi e le seconde a 9,2 miliardi, che diventano 7 miliardi sui titoli a custodia per le famiglie ed un miliardo per le imprese. Dati che escono dall'aggiornamento congiunturale di Bankitalia per le economie di Alto Adige e Trentino.

Alla fine di giugno di quest'anno i depositi bancari del settore privato non finanziario sono diminuiti del 3,3% su base annua in provincia di Trento (a fronte di un incremento dello 0,4 alla fine dello scorso anno); la riduzione ha interessato sia le famiglie sia le imprese. In provincia di Bolzano i depositi hanno rallentato, ma restando comunque in territorio positivo all'1,1 per cento (dal 2,3 per cento di dicembre 2022) risentendo del calo di quelli delle famiglie. «Tra le forme tecniche, la riduzione del risparmio depositato in conti correnti è principalmente ascrivibile all'aumento dei tassi di interesse a cui si è associato un trasferimento di fondi verso attività caratterizzate da una più elevata remunerazione», spiega la Banca d'Italia. Al calo dei depositi a vista si è contrapposto un aumento di quelli con durata prestabilita e dei titoli a custodia.

Con riferimento alle famiglie, il valore complessivo a prezzi di mercato dei titoli a custodia detenuti presso le banche è aumentato del 29,4 per cento in Trentino e del 19,8 per cento in Alto Adige e vi ha contribuito il rialzo dei corsi azionari sui mercati internazionali. «La crescita del valore del portafoglio titoli, che ha riguardato tutte le sue componenti, è stata guidata principalmente dal comparto dei titoli di Stato», chiude Bankitalia.













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