Occupazione in crescita meno che per le donne 

A ottobre raggiunto il nuovo record di 208.164 occupati: il traino dell’alberghiero Tra i 13.016 disoccupati, quasi ottomila sono di sesso femminile (+5,5% annuo)


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Continua a crescere il numero degli occupati dipendenti in provincia di Bolzano. A fine ottobre scorso ammontavano a 208.164 unità, con un aumento dell’1,3%, ovvero in termini assoluti 2.606 persone in più rispetto allo stesso mese del 2016. Calano complessivamente i disoccupati (-1,3%) che sono a quota 13.016. Unico neo è il maggior numero di donne disoccupate - sempre nel raffronto annuale - che crescono di 412 unità, portando la cifra complessiva a 7.910 persone di sesso femminile senza lavoro. Andando ai singoli settori, mentre ottobre vede un calo marcato dell’occupazione in agricoltura (legato agli stagionali), è da segnalare la crescita del settore alberghiero, con 2.190 posti di lavoro in più. Notevoli aumenti anche nel commercio, nella manifattura industriale ed artigianale, nell’edilizia, nella sanità ed assistenza sociale. Così i dati dell’Osservatorio provinciale mercato del lavoro.

«A livello occupazione crescono quasi tutti i settori, eccetto l’agricoltura e va sottolineato il continuo andamento positivo del settore turistico. Anche il settore edile segna un bel segno positivo, con un più 938 occupati, quindi serve rendere strutturali gli incentivi per le ristrutturazioni ed i risanamenti energetici, che hanno di fatto rimesso in moto l’edilizia dal gennaio 2016», sottolinea il segretario generale della Uil, Toni Serafini, commentando i dati del mercato del lavoro in Alto Adige. «Un dato preoccupante riguarda la disoccupazione femminile, che è aumentata di 412 unità. Altro che parlare di pensioni alle casalinghe, servono più servizi alle famiglie, investire di più in asili nido, scuola materne, strutture e servizi per anziani, cioè creare le condizioni più favorevoli per conciliare casa e lavoro, così si aumenta l’occupazione femminile e si creano le premesse per una pensione contributiva», evidenzia Serafini.

Commenti positivi anche dalla Cna. Rispetto a ottobre 2016 la manifattura artigianato registra 7.841 lavoratori dipendenti, in aumento del 3,1% (+236 posti). L’edilizia artigianato si attesta a quota 8.976 occupati, con un aumento del 3,2% (+279 posti) in un anno. «Sono dati estremamente positivi - afferma Claudio Corrarati, presidente regionale degli artigiani Cna - perché evidenziano la creazione di oltre 500 nuovi posti di lavoro nei comparti manifattura ed edilizia dell’artigianato». «Se abbiniamo anche la forte crescita dell’edilizia industriale, che insieme a quella artigianale registra un migliaio di occupati in più, dobbiamo prendere atto che gli incentivi per le ristrutturazioni ed i risanamenti energetici hanno definitivamente rimesso in moto l’edilizia. Non comprendiamo perché, a questo punto, ogni anno ci ritroviamo a chiederci se la Finanziaria dello Stato rinnoverà gli incentivi o se il bilancio della Provincia stanzierà le risorse necessarie per l’anticipo dei bonus fiscali sulle ristrutturazioni. Sono misure la cui efficacia è comprovata e devono diventare strutturali», ancora Corrarati. Anche per quest’ultimo desta preoccupazione l’aumento del 5,5% delle donne iscritte con stato di disoccupazione. «Temiamo - chiude la Cna - che gli incentivi per l’imprenditoria femminile non siano la misura giusta per invogliare le donne a fare impresa».













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