Occupazione, un semestre da record 

Aumento del 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2016 per un totale di 207.596 dipendenti. Difficoltà a reperire lavoratori


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Lo hanno definito il miglior semestre degli ultimi 10 anni dal punto di vista occupazionale in Alto Adige. Ed in effetti nel periodo considerato (maggio - ottobre 2017) è continuata con vigore la ripresa occupazionale che nel 2015 ha interrotto in modo chiaro il trend pluriennale precedente. L’occupazione dipendente è cresciuta di un importante +3,5% rispetto allo stesso periodo del 2016, arrivando a quota 207.596 persone dipendenti.

Il saldo è positivo in quasi tutti i settori, anche nell’edilizia che è stata per anni principale fonte di preoccupazione. Altrettanto si può dire per i giovani per i quali si registra per il terzo anno consecutivo una crescita occupazionale.

Il principale aspetto negativo di questa notevole crescita occupazionale è che si è realizzata soprattutto con contratti di lavoro a tempo determinato. Lo si afferma nella Relazione sul mercato del lavoro, presentata ieri mattina dall’assessora provinciale Martha Stocker e dai dirigenti Helmuth Sinn e Stefan Luther. «Quella che stiamo attraversando - afferma Stocker - è una fase economica caratterizzata da una serie di indicatori molto positivi che coinvolgono tutti i settori e ci lasciano ben sperare per il futuro». In primo luogo si è abbassato il tasso di disoccupazione dal 3,8% al 3,4%, e nel contempo il tasso di occupazione ha raggiunto il 78,2% superando anche il Tirolo dove questo dato è attestato al 77,8%. Dalla relazione emergono dati positivi anche riguardo all’occupazione giovanile (+5%), particolarmente lusinghieri i risultati ottenuti negli ultimi mesi da numerose aziende, tra le quali la Hoppe, che all’inizio di questa legislatura era in una fase di crisi e nel frattempo ha assunto 250 nuovi addetti. «Grazie a questi risultati - commenta Martha Stocker - possiamo guardare con ottimismo al raggiungimento del traguardo dell’80% di occupazione entro il 2020». L’andamento è stato particolarmente positivo nel settore alberghiero e ristorativo (+9,0%), ma anche nell’assistenza sociale (+4,0%), nel commercio (+3,1%), nei rimanenti servizi privati escluso il commercio (+3,6%) e nelle attività manifatturiere (+2,8%). Il notevole +5,5% nell’edilizia conferma la ripresa iniziata nel 2015 dopo otto anni negativi.

La fase positiva del barometro congiunturale è stata ulteriormente confermata dal direttore della Ripartizione lavoro, Helmuth Sinn, il quale ha rimarcato che la relazione contiene dati estremamente dettagliati ed aggiornati, dai quali emerge che anche il settore dell’apprendistato evidenzia un leggero aumento. «Per quanto riguarda l’occupazione maschile - sottolinea Sinn - ci troviamo in una fase di sostanziale piena occupazione ed un tasso complessivo di disoccupazione che ha raggiunto il 3,4% (2,6% i maschi e 4,4% le donne). Molto soddisfacente anche la situazione per quanto riguarda l’occupazione femminile che in Alto Adige ha raggiunto il tasso del 71,5%, dieci punti al di sopra di quello complessivo nazionale».

Negli ultimi 6 mesi l’occupazione dipendente è cresciuta di un ulteriore 3,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma il direttore di Ripartizione rileva che emergono «difficoltà nel reperimento di forza lavoro sia qualificata che generica». «Sarà quindi necessario - aggiunge Sinn - orientare gli sforzi dell’ente pubblico nel campo della formazione e dell’aggiornamento affinché i giovani acquisiscano le qualifiche più richieste in grado di aumentare il loro livello di occupabilità sul mercato locale». Tra gli altri dati emersi negli ultimi sei mesi, gli ulteriori 1.644 lavoratori provenienti da altre regioni italiane che hanno trovato occupazione in Alto Adige, e la cui presenza attualmente supera le 12 mila unità. Infine, nel confronto con le regioni confinanti la provincia di Bolzano presenta dei livelli di occupazione e disoccupazione migliori di quelli del Trentino e simili a quelli del Tirolo.













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