Raiffeisen, i fari puntati dell’Antitrust 

Il Garante apre un’istruttoria sul costituendo Gruppo bancario per «posizione dominante nella raccolta e negli impieghi»


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Avvio di un’istruttoria da parte dell’Antitrust nei confronti del gruppo bancario cooperativo provinciale in divenire, formato da Cassa Centrale e 39 Casse Raiffeisen altoatesine. Il motivo? L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ritiene che «l’operazione in esame sia suscettibile di determinare la creazione o il rafforzamento di una posizione dominante nei mercati della raccolta bancaria, degli impieghi alle famiglie consumatrici e degli impieghi alle famiglie produttrici e Pmi, tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza sui medesimi mercati».

Da statuto, la Cassa Centrale funge da struttura sussidiaria all’interno dell’organizzazione Raiffeisen e svolge in modalità centralizzata alcune attività di natura bancaria, quali la gestione dei sistemi di pagamento, l’operatività con l’estero e la gestione della liquidità del sistema. La Cassa Centrale compie la propria attività bancaria (raccolta del risparmio ed esercizio del credito nelle sue varie forme) anche in via diretta alla clientela privata ed imprenditoriale ed opera anche quale istituto di leasing per l’erogazione diretta di leasing immobiliari, in collaborazione con le Casse Raiffeisen. La Cassa Centrale e le Casse Raiffeisen sono attualmente riunite nella Federazione delle Cooperative Raiffeisen, che svolge attività di associazione di categoria, offrendo anche numerosi servizi alle banche associate. Nel futuro la Cassa Centrale è la società individuata come capogruppo del costituendo Gruppo bancario cooperativo delle Casse Raiffeisen. La Cassa Raiffeisen di Renon e quella di San Martino in Passiria non hanno al momento aderito al costituendo gruppo bancario provinciale, pertanto le Casse Raiffeisen che a seguito dell’operazione entreranno a far parte del gruppo sono trentanove e non le 41 che attualmente partecipano a Cassa Centrale, detenendone il 99,677 per cento delle azioni. Un’operazione che rientra nella riforma del credito cooperativo a livello nazionale. Ma che adesso ha fatto accendere i fari del Garante della concorrenza sulla specifica situazione altoatesina.

«In considerazione della scarsa mobilità dal lato della domanda, il mercato della raccolta bancaria ha rilevanza territoriale locale, che, di prassi, l’Autorità ha ritenuto corrispondere in prima approssimazione ai confini provinciali», afferma l’Antitrust. «Nel caso di specie, le parti, la cui operatività si sovrappone esclusivamente in Alto Adige, verranno a detenere in tale provincia, sulla base dei dati dalle stesse forniti, un posizionamento “post merger” pari al 45-50%, ottenuto sommando la quota di Cassa Centrale, pari al 5-10% a quelle delle trentanove Casse Raiffeisen, che unitariamente non superano una quota dell’1-5 per cento, per un valore complessivo pari appunto a circa il 40-45 per cento». Ecco, quindi che «si ritiene che l’operazione in esame potrebbe ostacolare in modo significativo la concorrenza effettiva nel mercato locale della raccolta bancaria, determinando il rafforzamento o la costituzione di una posizione dominante». Allo stesso modo la questione degli impieghi. A Cassa Centrale e Casse Raiffeisen la possibilità di essere sentiti dall’Antitrust entro 10 giorni.













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