Settore privato, in 5 anni retribuzioni praticamente ferme

Dal 2007 al 2012 la crescita media è stata dello 0,6% Per operai ed impiegati però la perdita arriva all’1 per cento


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Aumentano i dipendenti del settore privato, con le retribuzioni sostanzialmente stabili anche se c’è la tendenza alla loro diminuzione. Lo afferma l’Astat presentando la fotografia del comparto tra il 2007 ed il 2012.

Nel 2007 la retribuzione media lorda nel settore privato altoatesino ammontava a 24.415 euro annui, e ha raggiunto i 27.925 euro nel 2012. Ciò si traduce in un aumento nominale del 14,4%. Tenendo in considerazione anche la perdita di valore causata dall’inflazione nel quinquennio esaminato, pari al 13,8%, la retribuzione lorda annua depurata dalla crescita dell’inflazione è solamente dello 0,6%. Però la tendenza è fortemente in senso negativo. I tassi di variazione annua si sono ridotti infatti dal +1,7%, ancora presente nell’anno 2008, al +0,7% per il 2009 e al +0,3% per il 2010. Negli ultimi due anni c’è stata persino una perdita reale (-1,2% nel 2011 e -1,0% nel 2012). Questo risultato sottolinea nuovamente gli effetti della generale crisi economica.

Considerando l’andamento nei singoli settori economici, si evidenziano tendenze contrastanti. Rispetto all’anno 2007 si registrano, depurate dall’inflazione, variazioni tra -8,2% nella sanità e servizi sociali e +7,0% nell’estrazione di minerali. In questi settori economici sono tuttavia occupati relativamente pochi lavoratori. Ma anche nei settori economici col maggior numero di lavoratori dipendenti, primo fra tutti alberghi e ristoranti (+1,6%), seguito dal commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli motocicli e di beni personali e per la casa (-2,0%) e dalle attività manifatturiere (+4,4%), l’andamento è diversificato.

L’aggregazione per qualifica professionale mostra una crescita nominale in tutte le classi della retribuzione media. Se si considera tuttavia l’inflazione nello stesso periodo (13,8%), la situazione si inverte. Le retribuzioni della qualifica professionale degli operai, che con circa 100.000 occupati rappresentano la quota maggiore del totale, si riducono rispetto al 2007 dello 0,5%. Al secondo posto per numero di occupati si trovano gli impiegati che devono fare i conti con una perdita reale dell’1,0%. Per le qualifiche superiori il risultato è ancora più evidente: -2,3% per i quadri e -4,9% per i dirigenti. L’unica classe nella quale i salari sono aumentati è quella degli apprendisti (nominale +23,3%, reale +9,5%). Ciò è dovuto anche all’"Apprendistato di II livello" introdotto nel 2006. Il settore economico che evidenzia la mediana delle retribuzioni più elevata, sia nel tempo pieno con 45.260 euro che nel tempo parziale con 27.086 euro, è chiaramente il settore delle attività finanziarie.

Anche nel settore produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua, in confronto ai restanti settori, viene pagata una retribuzione mediana elevata (tempo pieno 40.853 euro, tempo parziale 24.546 euro). Con un distacco abbastanza netto rispetto a questi settori ad "alta retribuzione" seguono i rimanenti settori economici con retribuzioni mediane annuali lorde tutte tra i 25.000 e i 30.000 euro per il tempo pieno. Unica eccezione è il settore alberghi e ristoranti. Qui la retribuzione mediana per una persona occupata a tempo pieno ammonta a 24.375 euro e raggiunge cosi solo la metà (53,9%) della retribuzione mediana del settore attività finanziarie.

Come già segnalato, la retribuzione mediana lorda annua di un lavoratore a tempo pieno in Alto Adige ammonta, nel 2012, a 27.019 euro. Tale dato è molto piùelevato se si considerano solo i lavoratori il cui luogo di lavoro si trova nel comune di Bolzano (29.399 euro). Si evidenzia così come nel capoluogo provinciale si possano trovare le opportunità di occupazione nell’economia privata più favorevoli dal punto di vista reddituale. Considerando la distribuzione degli stipendi per luogo di residenza del lavoratore, l’Alta Valle Isarco risulta in testa con una retribuzione mediana di 28.319 euro, di poco maggiore a quella di Bolzano (28.302 euro). Si nota che solo a Bolzano la retribuzione mediana è più bassa tra i residenti rispetto agli occupati in generale. Questo ci fa supporre che i pendolari abbiano mediamente lavori ben retribuiti. In Val Venosta si registrano infatti le retribuzioni meno cospicue.

Infine i numeri dei lavoratori. Nel 2012, secondo l’archivio amministrativo EMens dell’Inps, in provincia di Bolzano si contavano 167.017 lavoratori occupati nell’economia privata. Rispetto al 2007 (156.857 lavoratori) vi è stata una crescita di 10.160 unità (+6,5%). Nel 2012, per ultimo, i lavoratori di sesso femminile erano 71.033, pari al 42,5% della forza lavoro complessiva.













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