Thun, si lavora per ridurre il numero degli esuberi

I sindacati: «Dei 23 previsti, 5-6 posizioni si potrebbero ricollocare in azienda» L’ad Denti: la società non cambia pelle e la mettiamo in sicurezza per vent’anni


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Dialogo avviato tra azienda e sindacati per i 23 esuberi alla Thun Spa, con la possibilità di diminuire il numero dei licenziamenti previsti. E ieri nuovo incontro tra sindacati e manager della società di articoli da regalo sulla questione dei tagli annunciati dall’azienda per la sede di Bolzano. «Abbiamo analizzato caso per caso e il numero complessivo dei dipendenti coinvolti potrebbe calare di 5-6 unità, con una ricollocazione di questi ultimi all’interno della società», afferma Maurizio Albrigo della Cisl, che ha partecipato alla riunione insieme agli altri sindacalisti Stefano Parrichini (Cgil) e Alfred Delmonego (Uil). « Per le altre 17-18 persone non ci sono spazi di manovra e per questi esuberi si tratta di trovare delle forme di incentivo all’esodo, tenendo presente che si tratta in gran parte di dipendenti dai 38 ai 42 anni d’età con però alla spalle, in diversi casi, anche un’anzianità lavorativa tra i 18 ed i 22 anni», ancora Albrigo.

I collaboratori della Thun interessati agli esuberi, secondo il sindacato, fanno tutti parte del settore amministrativo-commerciale. «Sono degli impiegati, con un paio di qualifiche professionali più elevate», ancora il sindacalista della Cisl. «Le due posizioni devono avvicinarsi sulla ricollocazione e sul tema degli incentivi», evidenzia Maurizio Albrigo, ricordando che venerdì prossimo ci sarà un ulteriore incontro tra le parti. «La nuova veste dell’azienda, legata allo sviluppo del retail in forma diretta, porta anche a cambiamenti della struttura, con le conseguenze in termini di occupazione», chiude Albrigo.

Questo il quadro prospettato dai sindacati. Da parte sua l’azienda tiene a precisare che «non cambia pelle». «Il core business continuerà ad essere quello degli articoli da regalo, non ci metteremo a vendere solo gelati e salumi, come qualcuno ha ipotizzato», sottolinea Paolo Denti, amministratore delegato della Thun Spa. «Il punto è che la trasformazione dei punti vendita vedrà la gestione diretta da parte nostra e non più in franchising, passando dagli 80 del 2016 ai 172 entro il 2019», afferma Denti. Ecco perché i dipendenti, che oggi sono 565 in totale, passeranno ai 1.300 previsti a fine piano sull’intero territorio, ovvero nel 2019. Oggi la sede di Bolzano occupa 172 unità.

«Rispetto agli esuberi, si sta cercando di limitare il loro numero, mi auguro di poter arrivare presto ad un accordo che realmente tuteli i dipendenti e tutte le loro professionalità», spiega l’amministratore delegato, evidenziando come «il piano aziendale serve a mettere al sicuro la Thun Spa nei prossimi 20 anni». «I Caffè, come quello avviato a Milano, sono un esperimento interessante, ma marginale, rispetto al nostro fatturato», chiude Denti.













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