Würth Italia, 25 richieste di mobilità volontaria

I sindacati: «Sul totale di 57 esuberi relativi ai dipendenti fissi nella sede di Egna» Per i venditori necessaria una scrematura: più domande che posti da tagliare


di Maurizio Dallago


BOLZANO. «Su 57 esuberi circa 25 hanno fatto richiesta di uscita volontaria». Lo affermano i sindacati in merito ai licenziamenti nella sede di Würth Italia ad Egna. La procedura di mobilità riguarda inoltre 25 venditori sul territorio nazionale. Ed anche da questa categoria si è manifestata la volontà di andarsene volontariamente. «Anzi in questo caso sono più le richieste che gli esuberi stessi», sottolinea, ad esempio Gianfranco Brotto della Cisl. Il termine ultimo, fissato tra le parti, per manifestare la volontà di andare in mobilità volontaria, era quello del 10 aprile scorso. «Abbiamo chiesto un incontro per fine mese o inizio maggio proprio per procedere con una scrematura», evidenzia ancora Brotto. «In effetti il problema a questo punto è sui venditori», gli fa eco Remigio Servadio della Uil.

In pratica con la mobilità volontaria un lavoratore ottiene l’incentivo all’esodo che viene pagato dall’azienda. «Dal 10 al 20 aprile Würth Italia valuterà le richieste, legate a precisi punteggi che conteplano l’anzianità di servizio, i carichi di famiglia e la cosìddetta fungibilità operativa, ovvero la posozione di ongi lavoratore rispetto alle necessità dell’azienda», afferma Gianfranco Brotto.

«Si presume che i dipendenti interessati alla mobilità volontaria siano per la maggior parte persone già vicine alla pensione o che potrebbero avere interesse ad aprire una nuova attività», aveva sottolineato l’amministratore delegato, Nicola Piazza, in sede di accordo con i sindacati. Un passo difficile, ma necessario, secondo la Würth, quello dei 57 esuberi di dipendenti della sede di Egna, a cui aggiungere i 25 venditori sparsi nel Belpaese. La riduzione del numero persone in mobilità - rispetto a quelli inizialmente previsti - è stata possibile grazie alle ulteriori misure di contenimento e riduzione dei costi concordata con le parti sociali.

Risparmi che hanno incluso la partecipazione ai costi per il servizio di autobus messo a disposizione dei dipendenti della società ovvero la riduzione dei viaggi da 4 a 2 ogni giorno, una maggiore partecipazione dei lavoratori nel sostenere i costi del pranzo in mensa, nonché l’internalizzazione di alcune attività come ad esempio il servizio di confezionamento finora fornito da aziende esterne.













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