Würth, trovato l’accordo per 57 licenziamenti

L’intesa prevede anche l’uscita di 25 venditori che operavano sul territorio Servadio (Uil): «Chi deciderà di andare via potrà comunicarlo entro il 10 aprile»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Saranno 57 i dipendenti Würth, oltre a 25 venditori, a lasciare l’azienda. Ieri pomeriggio, infatti, i sindacati di Cgil, Cisl, Uil e Asgb hanno firmato un’intesa che consente di salvare poco meno di venti posti rispetto agli esuberi inizialmente preventivati. «Visto il persistere della crisi in tutto il settore, soprattutto sul mercato nazionale, - sottolinea Remigio Servadio della Uil - si tratta di un accordo tutto sommato accettabile. Abbiamo cercato, per quanto possibile, di limitare i danni». Preso atto della richiesta di un certo numero di venditori di lasciare volontariamente l’azienda è stato possibile salvare qualche posto in più tra operai e impiegati. «Con la Würth - continua Servadio - abbiamo concordato una finestra fino al 10 aprile prossimo durante la quale chi è interessato a lasciare l’azienda di sua volontà potrà comunicarlo. Da informazioni che sono trapelate in questi ultimi giorni sembra si tratti di una ventina di persone». L’azienda, con questo primo elenco in mano, valuterà quanti sono gli esuberi rimanenti e poi si procederà con quanto prevede la legge 223 del 1991. «Quest’ultima - prosegue Servadio - tiene conto in particolare dell’anzianità di servizio, dei carichi familiari e della fungibilità dei dipendenti. Ovvero della possibilità di impiegare un operaio o un impiegato in un particolare reparto e con altre mansioni».

Soddisfatti i vertici dell’azienda: «Questo passo è difficile per noi ma purtroppo necessario per poter mantenere gran parte dei posti di lavoro ad Egna», spiega l'ad Nicola Piazza. «Si presume - spiega l’azienda - che i dipendenti interessati siano per la maggior parte persone vicine alla pensione o che potrebbero avere interesse ad aprire una nuova attività». La riduzione dei numeri inizialmente preventivati è stata possibile grazie ad ulteriori misure di contenimento della spesa. I risparmi includono: la partecipazione ai costi per il servizio di autobus, la riduzione dei viaggi da 4 a 2 ogni giorno, una maggiore partecipazione dei lavoratori nel sostenere i costi del pranzo in mensa e l’internalizzazione di alcune attività come il servizio di confezionamento. «Considerando il piano di ristrutturazione e rilancio elaborato possiamo guardare al futuro con ottimismo», ha concluso Piazza.

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