Il caso

Chiara Ferragni, proteste dei clienti per i ritardi nelle consegne. La società: «Colpa del boom per il Black Friday»

Dopo i pandori e le uova di Pasqua, nuovi guai per l’influencer. La società Fenice si scusa e invita chi non avesse ricevuto il proprio ordine a mandare una mail



MILANO. Non c’è pace per Chiara Ferragni, ancora silente sui social dopo essere stata travolta dallo scandalo dei pandori Balocco e della “finta” beneficenza. Dopo i pandori e le uova di Pasqua, ora le proteste dei clienti per i ritardi nelle consegne di prodotti dei marchi di Chiara Ferragni acquistati online sullo store dell’imprenditrice digitale.

Fenice Srl, la società licenziante dei brand della influencer, ha spiegato "di essersi prontamente attivata per fronteggiare il disguido imputabile a un picco di vendite avvenute nel periodo del Black Friday". "Fenice - si legge in una nota - rinnova le scuse ai propri clienti interessati dal ritardo e/o da eventuali disguidi nella ricezione di quanto ordinato e precisa altresì di aver ricevuto in data 5 dicembre 2023 rassicurazioni da parte del provider che gestisce il servizio di e-commerce che tutti gli ordini pendenti sarebbero stati evasi entro il 15 dicembre 2023; in un successivo ulteriore controllo effettuato dalla società in data 20 dicembre 2023 con il provider, quest'ultimo ha confermato che tutti gli ordini di acquisto effettuati anteriormente a tale data (20 dicembre 2023) risultavano essere stati evasi".

La società comunque "invita gli eventuali clienti che non dovessero ancora aver ricevuto quanto ordinato a scrivere una mail "così da poter compiere ulteriori verifiche". 













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