Cina, 'vittime fake news, non promotori'

Pechino contesta rapporto Ue su accuse di disinformazione

PECHINO


(ANSA) - PECHINO, 27 APR - La Cina ha negato le accuse di essere fonte di disinformazione sul coronavirus, sostenendo di essere "vittima della disinformazione e non promotrice". Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Geng Shuang, in merito a un rapporto dell'Ue nel quale è rimarcato che ci sono "evidenze significative" di azioni messe in atto sui social media da Pechino sotto copertura. "La Cina si oppone alla creazione e alla diffusione di disinformazione da parte di qualsiasi persona e organizzazione", ha aggiunto Geng.

Il rapporto, curato dal braccio della politica estera Ue, ha individuato nell'opera di player sostenuti da governi, come Cina e Russia, la responsabilità della diffusione di fake news sul virus. Il New York Times sul punto ha anche riportato le presunte pressioni di funzionari cinesi su Bruxelles per 'correggere' e limare le accuse che avrebbero in caso contrario portato ad una "forte irritazione" di Pechino con conseguenti ritorsioni.













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