Fratello di suicida,lo tormentava futuro

Temeva una nuova chiusura, un nuovo lockdown e non ha retto

FIRENZE


(ANSA) - FIRENZE, 24 AGO - "Il problema non era pagare i debiti perché quando uno fa un investimento e cerca di ampliare l'azienda e di stare meglio non è questo il problema. Il problema è l'incertezza del futuro: non davano la certezza, si parlava di una nuova chiusura, di un nuovo lockdown, è questo che ha reso la persona fragile, mio fratello fragile". Così Marco Vanni parla del suicidio del fratello Luca, il ristoratore trovato morto suicida a Firenze. "L'azienda era sanissima, un mese e mezzo prima del lockdown era stato acquistato il fondo da mio fratello con un leasing aziendale - ha detto -. Ma poi il problema è stato l'incertezza del futuro, l'azienda c'è dal 1987, da 40 anni si era abituati a pagare tutti, a pagare i debiti, ad essere regolari, ma se poi ti dicono 'chiudete, prendete un prestito e cavatevela da soli', bene questa cosa ha tormentato, reso fragile una persona che non è abituata a fare debiti". (ANSA).













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