Guerritore-Jonasson, nessuno come Strehler

Da 29 ottobre L'anima buona di Sezuan di Brecht a Roma

ROMA


(ANSA) - ROMA, 28 OTT - "Nessuno è come lui. Era e continua ad essere il più grande". Un incontro storico. Di quelli che raccontano da soli la storia del teatro italiano. Monica Guerritore e Andrea Jonasson, insieme a Roma per "un atto d'amore", come dicono loro: presentare L'anima buona di Sezuan, testo di Brecht che Giorgio Strehler portò in scena in Italia nel 1981 - in una celeberrima versione con Andrea Jonasson protagonista nel doppio ruolo, maschile e femminile, di Shen-Te (l'anima buona) e Shui-Ta (il cugino cattivo) - che oggi la Guerritore riporta in teatro, dal 29/10 al Quirino di Roma e poi in tournée, interprete e regista di una versione esplicitamente ispirata a quella del Maestro."Avevo debuttato con Strehler a 15 anni appena compiuti nel Giardino dei ciliegi - racconta lei - Ma è quando ho visto per la prima volta questo spettacolo, che ho davvero capito la potenza civile e poetica del suo teatro. È da allora che sognavo di portalo in scena". "Fu un'avventura costruire quel personaggio - ricorda la Jonasson, in un fiume di aneddoti - Giorgio mi diceva 'fai tu, inventa tu, fai l'uomo'.

Insieme noi due parlavamo una sorta di esperanto. Imparai l'italiano per portarlo in scena a Milano". "Bisognerebbe studiare Strehler - incalza la Guerritore - Ogni teatro, una volta l'anno, dovrebbe avere un suo spettacolo. Perché questo testo? Perché in Italia negli ultimi tempi ci siamo scoperti così cattivi. E Brecht, che lo aveva finito di scrivere nel '39, racconta che non è colpa di nessuno, solo della povertà".

(ANSA).













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