I selfie adesso hanno anche un museo

In America il primo tributo alla forma più praticata di arte pop

ROMA


(ANSA) - ROMA, 15 APR - Il gioco sta nel toccare opere di pregio e riconosciute in tutto il mondo e con esse farsi un selfie senza incorrere in sanzioni. Oppure fare una esperienza interattiva entrando dentro dipinti o sculture di prestigio e immortalare il momento con l'autoscatto. Al David di Michelangelo (copia identica ma in versione narcisistica, cioè intento a scattarsi una foto con lo smartphone), ad esempio, ci si può non solo avvicinare ma stringerlo ai fianchi e scattare noi stessi un selfie. Se nel mondo si stima che ogni giorno vengano postati sui social oltre 1 milione di autoscatti, il primo museo temporaneo (chiuderà il 31 maggio) interamente dedicato alla 'complessa arte del selfie' è stato aperto i giorni scorsi a Glendale, nella contea di Los Angeles. Qui anche la Gioconda è ritratta con uno smartphone in mano. Se il galateo (e i sistemi di sicurezza) impone di non fare foto a ridosso di dipinti e sculture esposti nei musei di tutto il mondo qui invece è possibile sfogarsi.













Altre notizie

il rimpatrio

Chico Forti, il grande giorno: di nuovo in Italia. «Non vedo l'ora di riabbracciare mia madre»

L'aereo con a bordo il 65enne trentino, condannato all'ergastolo in Florida per omicidio, è atterrato a Pratica di Mare. Visibilmente commosso ha ringraziato la presidente Meloni (foto Ansa)

IL RITORNO. Arrivato a Roma dopo 24 anni di detenzione in America
LA RICHIESTA. I legali: "Subito istanza per vedere la mamma"
IL PENITENZIARIO. A Rebibbia prima del trasferimento a Verona. Fugatti: "Presto potremo abbracciarlo"
L'ANNUNCIO. Oggi il rimpatrio di Forti. "Per me comincia la rinascita"

LO ZIO GIANNI. "Chance di nuova vita dopo una lunga battaglia"
NORDIO.
 "Straordinario traguardo politico e diplomatico"
LA SCHEDA. L'imprenditore surfista che vinse da Mike in tv accusato di omicidio a Miami

Attualità