'Ride' tra morti bianche, ironia, dolore

Mastandrea, difficile essere in contatto con le emozioni

TORINO


(ANSA) - TORINO, 27 NOV - Ride, opera prima di Valerio Mastandrea e unico film italiano in concorso alla 36/a edizione del Torino Film Festival, è un film con tanti registri narrativi, dal surreale al drammatico, una storia divisa tra morti bianche, ironia e dolore. Il film, in sala dal 29 novembre con 01 in oltre cento copie, racconta della vigilia di un funerale e di una vedova di un operaio morto sul lavoro che non riesce proprio a piangere.

"Oggi - dice a Torino Mastandrea - è difficile entrare in contatto con le proprie emozioni a causa di un sistema che dimentica presto. Non bisogna mai permettere di diventare passivi, di perdere il senso dell'umanità. I media stanno addosso a queste cose, ma solo per poco tempo per passare poi a una nuova notizia più fresca".

Siamo in una domenica di maggio sul litorale laziale, a Nettuno, a casa di Carolina (Chiara Martegiani), fresca vedova di un operaio morto sul lavoro, Mauro Secondari. È l'ennesima 'morte bianca' in fabbrica. Nel cast anche Renato Carpentieri e Stefano Dionisi.













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