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Sergio Mattarella: «Non possiamo permetterci ritardi, né incertezze»

L’Italia al centro dell'impegno di ripresa dell'Europa. E la parola che più ha ripetuto è stata dignità nel discorso dopo il giuramento



ROMA. Si è concluso poco fa nell'Aula di Montecitorio il messaggio alla Nazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il messaggio è durato circa 40 minuti. L'Aula tutta gli ha tributato una standing ovation durata diversi minuti.

E la parola ”dignità” ha segnato il discorso di Mattarella.

"Nel momento in cui i Presidenti di Camera e Senato mi hanno comunicato l'esito della votazione, ho parlato delle urgenze - sanitaria, economica e sociale - che ci interpellano. Non possiamo permetterci ritardi, né incertezze", ha detto Mattarella sottolineando che la "lotta contro il virus non è conclusa, la campagna di vaccinazione ha molto ridotto i rischi ma non ci sono consentite disattenzioni".

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella davanti al Parlamento in seduta comune per la cerimonia di giuramento (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

"Dobbiamo disegnare e iniziare a costruire, in questi prossimi anni, l'Italia del dopo emergenza. E' ancora tempo di un impegno comune per rendere più forte l'Italia, ben oltre le difficoltà del momento. Un'Italia più giusta, più moderna, intensamente legata ai popoli amici che ci attorniano"

"Dignità è garantire e assicurare il diritto dei cittadini a un'informazione libera e indipendente. La dignità, dunque, come pietra angolare del nostro impegno, della nostra passione civile".

"La nostra dignità è interrogata dalle migrazioni, soprattutto quando non siamo capaci di difendere il diritto alla vita, quando neghiamo nei fatti la dignità umana degli altri".

"Dignità è un Paese dove le carceri non siano sovraffollate e assicurino il reinserimento sociale dei detenuti. Questa è anche la migliore garanzia di sicurezza".

"Dignità è opporsi al razzismo e all'antisemitismo, aggressioni intollerabili, non soltanto alle minoranze fatte oggetto di violenza, fisica o verbale, ma alla coscienza di ciascuno di noi".

"Tanti, troppi giovani sono sovente costretti in lavori precari e malpagati, quando non confinati in periferie esistenziali".

"Dignità è impedire la violenza sulle donne, profonda, inaccettabile piaga che deve essere contrastata con vigore e sanata con la forza della cultura, dell'educazione, dell'esempio".

"Dignità è un Paese libero dalle mafie, dal ricatto della criminalità, dalla complicità di chi fa finta di non vedere".













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