IL CASO

Taglio delle orecchie ai cani, denunce e biasimo

La Lega nazionale difesa del cane: "Una mutilazione praticata per motivi di avidità"



MILANO. Indagini condotte dai Carabinieri del Nas hanno portato alla denuncia di un veterinario di Padova e quattro allevatori di cani di razza dogo argentino che, a vario titolo, hanno concorso a richiedere ed effettuare il taglio delle orecchie su tre cani per scopi puramente estetici. Il Nucleo di Padova e quello di Pescara hanno collaborato effettuando ispezioni in diversi allevamenti di Pescara e Teramo.

Sull'accaduto prende posizione la Lega nazionale per la difesa del cane. "Dagli accertamenti - scrive in una nota - è emerso anche che l’ambulatorio veterinario veneto era sprovvisto di autorizzazione sanitaria e che gli interventi di conchectomia venivano giustificati con falsi certificati medici".

“Ancora un caso di malasanità veterinaria, con medici che dovrebbero pensare al benessere degli animali e invece si piegano a queste pratiche per pura avidità”, commenta Piera Rosati – presidente della Lndc Animal Protection.

“Tagliare le orecchie o la coda a un cane per meri motivi estetici è una vera e propria mutilazione, vietata da ormai molti anni in Italia. Vorrei poter dire di essere sorpresa ma purtroppo non è così; ci sono ancora tantissimi casi di questo genere in tutto il Paese, soprattutto a danno dei molossoidi, e un veterinario compiacente si trova sempre. Ben vengano quindi le indagini e le denunce in tal senso.”

La Lega si unisce alla denuncia già presentata dai carabinieri per maltrattamento ai sensi dell’art. 544-ter che prevede la reclusione da 3 a 18 mesi o la multa da 5.000 a 30.000 euro. “Auspichiamo una sentenza esemplare che faccia capire ai proprietari di cani che questi ultimi non sono oggetti da modificare a nostro piacimento in base a presunti gusti ‘estetici’. Allo stesso tempo è ora che i veterinari capiscano qual è il loro vero ruolo e cioè curare gli animali, non mutilarli”, conclude Rosati.













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