>>>ANSA/ Vaccini: emendamento per stop a certificati divide M5S



(di Manuela Correra) (ANSA) - ROMA, 1 APR - L'emendamento al ddl vaccini che prevede la cancellazione dell'attuale obbligo di presentare le certificazioni vaccinali per accedere ad asili nido e scuole dell'infanzia spacca il Movimento 5 Stelle. L'emendamento è stato infatti presentato nei giorni scorsi in commissione Sanità da Lega e M5S, ma all'interno del Movimento due senatori, Giorgio Trizzino ed Elena Fattori, prendono decisamente le distanze, mentre critiche arrivano anche dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo). L'emendamento - in base al quale a decorrere dall'entrata in vigore della nuova legge "la presentazione della documentazione comprovante l'effettuazione delle vaccinazioni non costituirà più requisito di accesso al servizio, alla scuola, al centro" di formazione professionale - porta le firme di Maria Cristina Cantù (Lega), Pierpaolo Sileri (M5S) e Sonia Fregolent (Lega), rispettivamente, vicepresidente, presidente e membro della Commissione Sanità di Palazzo Madama, dove è in corso l'esame del ddl vaccini, che dovrebbe però riprendere a partire dalla prossima settimana. Netto il dissenso di Trizzino: "Farò di tutto affinché l'emendamento venga ritirato. Mi batterò perché venga contrastato qualunque altro atto contrario alla logica dell'evidenza e nocivo alla salute dei bambini. Non sarò mai complice - sottolinea - per una morte che potrebbe essere evitata grazie all'utilizzo dei vaccini". Pieno appoggio a Trizzino da parte di Elena Fattori: "L'OMS - afferma - ha incluso l'esitazione vaccinale tra i pericoli per la salute mondiale del 2019 e nel nostro Paese si piangono ancora morti per malattie che non dovrebbero essere più in circolazione. Per questo occorre dare messaggi univoci e chiari e fondati sulle ragioni della medicina e della scienza. La salute dei bimbi e soprattutto dei più deboli non può essere sacrificata a logiche di equilibri politici e ad ambizioni elettorali".    Anche la Fnomceo esprime "preoccupazione" per l'emendamento: "Non so - commenta il presidente Filippo Anelli - se qualcuno potrà mai prendersi la responsabilità di causare un aumento del numero di morti per morbillo in Italia eliminando totalmente l'obbligo vaccinale. E l'emendamento Lega-M5S per l'eliminazione dell'obbligo delle certificazioni preoccupa fortemente perchè potrà portare ad un peggioramento dei livelli vaccinali attuali". Contrari pure il presidente della Regione Marche e assessore alla Sanità Luca Ceriscioli e la Fondazione Gimbe.    Una dura presa di posizione era già giunta dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti nel fine settimana che ha assicurato come "nel Lazio faremo di tutto per garantire l'obbligo vaccinale perché la salute dei bambini viene prima di ogni cosa". Nel Lazio, cioè, "emendamento o non emendamento, l'obbligo si manterrà", ha dichiarato l'assessore alla Sanità e L'Integrazione Sociosanitaria della Regione, Alessio D'Amato.    Anche il sottosegretario alla Salute Armando Bartolazzi ha precisato che non ci sarà alcun "passo indietro sulla volontà di una legge di buon senso che garantisca il diritto all'istruzione e il diritto alla salute di tutti, con particolare tutela dei bambini immunodepressi che non possono vaccinarsi e che non possono essere messi a rischio". Questa è pure la posizione del ministro della Salute, Giulia Grillo. (ANSA).   









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