'La strada che non scegli', un libro sul coraggio e la tenacia



SARAJEVO - Si intitola "La strada che non scegli" il libro della scrittrice bolognese Grazia Gironella, che racconta la toccante storia di Ajlina, una giovanissima ragazza bosniaca la cui vita cambia per sempre dopo un tuffo in piscina. Il volume è stato presentato nel corso dell'omonimo evento, organizzato a Sarajevo, dedicato al tema della disabilità, promosso dall'ambasciata d'Italia in collaborazione con l'associazione "Bosnian Doctors for Disabled" (BDfD) e con la locale Società Dante Alighieri. Gironella lo ha presentato in un dialogo a tre con la presidente della BDfD Amela Velić e il presidente della Dante Alighieri Adnan Mehmedović. Il libro è la storia di una donna da allora tetraplegica, sullo sfondo di una guerra appena finita. È soprattutto, come recita il sottotitolo, una storia vera. Dietro Ajlina si nasconde infatti la stessa Velić: trentotto anni, una laurea alla Facoltà di Filosofia della capitale bosniaco-erzegovese, un italiano e un tedesco perfetti, la dottoressa Velić è stata la vera protagonista dell'evento. Un evento con un duplice obiettivo: da un lato, la promozione di uno splendido libro italiano - "è importante", ha dichiarato Grazia Gironella, "raccontare la disabilità per creare una società più sensibile e più giusta" - dall'altro, presentare le attività della BDfD. Fondata da un medico austriaco - il prof. Martin Salzer, esperto mondiale nel campo dell'ortopedia - la BDfD assicura infatti dal 2013 assistenza alle persone con disabilità gravi in tutta la BiH, tramite sostegno finanziario, sponsorizzazioni, individuazione di assistenti personali e attività di lobbying mirate.
    "Come dimostra la storia di Ajilina - ha chiosato l'ambasciatore d'Italia a Sarajevo, Marco Di Ruzza - anche quando la vita mette di fronte a una strada che non scegli, ci può essere comunque una strada che scegli: ossia la strada del coraggio, della tenacia, della forza d'animo e soprattutto dell'impegno a favore degli altri. E questa e' la strada che ha scelto Amela Velić".
    All'incontro hanno preso parte autorevoli espressioni istituzionali della Bosnia-Erzegovina, tra le quali il ministro federale per il Lavoro e le Politiche sociali, Adnan Delić, l'assistant minister del ministero statale per i Rifugiati e Diritti umani, Kemo Sarač; la ministra della Giustizia del Cantone di Sarajevo, Darja Softić-Kandenić; e diversi alti funzionari del ministero statale degli Affari civili nonché membri del Parlamento.









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