SALUTE

Primavera da...ascoltare

Le giornate poco alla volta si allungano e il primo sole primaverile fa risuonare la natura intorno a noi. Un vero toccasana per le nostre orecchie, la nostra mente e il nostro umore. Grazie agli apparecchi acustici di ultima generazione e alla tecnologia wireless, nulla potrà guastare il nostro ascolto e la nostra felicità

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Quando le temperature si fanno più miti, si moltiplicano le occasioni di esercitare attivamente l’udito all’aperto, con escursioni, passeggiate o gite in bicicletta. Inviare al centro uditivo del cervello quanti più suoni di diversa natura contribuisce a mantenerlo in perfetta efficienza. A sua volta, il fatto di tenere allenato il cervello consente di prevenire la lenta diminuzione della capacità di elaborare le informazioni acustiche: quanto più a lungo dura questa fase di disassuefazione, tanto più tempo occorre al cervello per riabituarsi all’elaborazione dei suoni e del parlato. Insomma, l’esercizio di un udito attivo non è soltanto un piacere, ma è anche direttamente correlato con la preservazione delle facoltà cognitive.

Deficit dell’udito, un problema da affrontare subito

Le cause della diminuzione dell’udito all’avanzare dell’età sono complesse e varie. In ogni caso, si tratta di un problema da affrontare subito, perché i deficit dell’udito tendono col tempo a progredire. E dunque, bisogna correre ai ripari. Coloro che sentono di avere un qualsiasi tipo di problema di udito, dovrebbero rivolgersi ai professionisti del settore, per individuare la causa del problema e quindi la soluzione più adatta.

Cause e campanelli di allarme

Nel corso degli anni, le piccolissime cellule ciliate presenti nell’orecchio interno, che hanno il compito di trasmettere gli impulsi sonori al cervello, sono soggette a notevoli sollecitazioni: rumori forti e prolungati, malattie, particolari farmaci e altri fattori possono danneggiare queste delicate cellule sensoriali. Le prime ad esserne colpite sono quelle che si trovano all’ingresso dell’orecchio interno, deputate alla percezione dei toni alti e quindi alla comprensione chiara e distinta del parlato. Ecco perché la forma di perdita d’udito che riguarda i toni alti è quella più diffusa.

Il cervello si riorganizza

Quando una persona ha difficoltà a comprendere il parlato, deve faticosamente intuire e ricostruire le frasi che vengono pronunciate. In questo modo il cervello deve affrontare uno sforzo maggiore e addirittura, per sostenere questo lavoro extra, si struttura ex novo. Queste trasformazioni si possono verificare nel cervello già dopo soli tre mesi che si soffre di leggera ipoacusia. Per compensare la diminuzione della capacità uditiva, si sollecitano maggiormente altri sensi, come la vista e il tatto. Questo affaticamento dovuto all’aumento del carico di lavoro cognitivo costa energia e le persone che ne soffrono si stancano più in fretta dei normoudenti.

Il rischio di isolamento sociale e di perdita cognitiva

Secondo recenti studi, gli anziani con problemi di udito presentano un rischio più elevato del 24 per cento di veder compromesse le proprie facoltà cognitive. Una delle ragioni di questo fenomeno risiede nell’isolamento sociale in cui queste persone si trovano spesso relegate a causa dei loro problemi uditivi. Infatti, le capacità intellettive e mnemoniche di coloro che riducono al minimo l’interazione con l’ambiente che li circonda, diminuiscono progressivamente. Oggi si sa che la regressione delle facoltà cognitive in persone ipoacusiche può essere rallentata grazie all’impiego di apparecchi acustici.

Un aiuto dagli apparecchi acustici

“Quando c’è una perdita uditiva, sono diverse le funzioni del nostro udito che possono risultare alterate, ad esempio l’individuazione della provenienza dei rumori o la distinzione rispetto ai rumori di fondo. L’apparecchio acustico dispone di specifiche funzioni che mirano a compensare proprio queste carenze e aiutano quindi a comprendere meglio. Inoltre, dispongono di speciali programmi di ascolto per sentire la TV e possono essere connessi senza fili al televisore, nonché allo smartphone” spiega Roland Zelger, titolare di Zelger – Esperti dell’udito, azienda con esperienza di quasi 40 anni nella vendita di protesi e apparecchi acustici e nella soluzione ai problemi di ipoacusia nel settore dell'adattamento di apparecchi acustici nel nord Italia (qui l’elenco delle filiali).

Prova gratuita e consulenza personalizzata

“Ogni caso è unico e diverso dagli altri, per questo valutiamo ciascuno con una consulenza personalizzata. Inoltre, offriamo a tutte le persone afflitte da problemi uditivi la possibilità di provare senza alcun impegno degli apparecchi acustici per un mese e testarli in tutte le situazioni quotidiane – spiega ancora Roland Zelger –. Questo periodo di prova è molto importante per prendere gradualmente confidenza con il nuovo modo di sentire e verificare con cura se gli apparecchi sono adatti allo stile di vita personale. In questo modo la persona sarà certa di avere la soluzione che fa per lei. Tanti clienti che hanno provato i nuovi gli apparecchi acustici di nuova generazione OPN confermano che si sono abituati immediatamente”.

Sentire di più per vivere meglio Il nuovo studio

“Hearing Loss – Numbers and Costs” dimostra che gli apparecchi acustici rendono felici i loro portatori e aiutano a mantenerli in forma. Sono anche più benestanti rispetto a chi non fa nulla contro i problemi uditivi, hanno rapporti più stretti e partecipativi con il partner, la famiglia e gli amici. Inoltre, vi è una maggiore fiducia in se stessi, una maggiore indipendenza e una maggiore sicurezza nella vita di tutti i giorni. Rispetto alle persone che non indossano apparecchi acustici, gli utenti che ricorrono agli ausili uditivi sono più concentrati e riducono il rischio di sviluppare depressione o demenza. Già una lieve perdita dell'udito può comportare un rischio di sviluppare la demenza due volte più alto che senza perdita di udito. Lo studio “Hearing Loss – Numbers and Costs” è un meta-studio che ha valutato e confrontato centinaia di studi e articoli scientifici. Tutte le pubblicazioni incluse nel meta-studio sono state pubblicate negli ultimi due decenni e riguardano la frequenza e le conseguenze della perdita dell'udito e l'uso di apparecchi acustici. Un’ulteriore dimostrazione che un udito perfetto è di fondamentale importanza per il proprio benessere e anche per poter interagire correttamente nella vita famigliare, di coppia e sociale con un miglioramento sostanziale della propria qualità di vita.

www.zelger.it









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