È già diventato realtà il sogno a diciotto buche di Dimitri Cavazzana

Bolzano. Diciotto buche per il professionismo. Su uno dei green più famosi al mondo, quello dell’Ayla Golf Club nella città di Aqaba (Giordania), il bolzanino Dimitri Cavazzana ha conquistato il pass...



Bolzano. Diciotto buche per il professionismo. Su uno dei green più famosi al mondo, quello dell’Ayla Golf Club nella città di Aqaba (Giordania), il bolzanino Dimitri Cavazzana ha conquistato il pass che gli ha permesso di fare il grande salto, ovvero la promozione tra i professionisti. Celebrazione che il ventitreenne talento ha ottenuto nelle qualificazioni svoltesi sull’erba dell’impianto mediorientale, classificato tra i primi tre campi da golf eco-friendly del mondo.

«Il circuito è quello del Menatour – spiega Dimitri Cavazzana – che nel suo tabellone ha previsto una gara in Giordania ad Aqaba, impegno che ho affrontato deciso e convinto di ottenere la tanto sospirata qualificazione tra i professionisti. Cosa significa? Be’, a questo punto inizia per me un’altra grande avventura, insomma iniziano i tornei veri».

La crescita del bolzanino

A proposito di avventura. Praticare il golf non è come avviarsi al mondo del calcio o di un’altra disciplina nazionalpopolare. Lo sport inventato nel Medioevo da due contadini scozzesi, difatti, è una disciplina elitaria che comunque si sta diffondendo rapidamente anche tra i giovani del nostro Paese, con percentuali maggiori rispetto alla media europea: 10 per centro di giovani golfisti tricolori contro il 3 per cento del Vecchio Continente. Avviarsi al mondo del golf rappresenta un’avventura emozionale che, come spesso capita, si tramanda da padre in figlio. Come è successo anche al giovane Dimitri.

«A 13 anni ho cominciato a frequentare i green, e, quasi contemporaneamente, ho iniziato a partecipare ai vari tornei e manifestazioni. Come è iniziata questa avventura? Grazie a mio padre. Da piccolo mi ero avviato al mondo dell’hockey, poi, seguendo mio padre nei suoi vari appuntamenti sui green, ho cominciato ad appassionarmi. Diciamo che la scintilla è scoccata in una partita giocata al Golf Club Lana. Da quel momento ho visto solo ed esclusivamente il golf, tanto da militare in diversi club giovanili (Golf Club Lana, Asolo, Jesolo, Verona, Montecchia, Appiano, Dolomiti, ndr). A sedici anni conquistai il primo posto nel ranking nazionale nella categoria Under 16. Anno in cui conobbi il professionista Guido Migliozzi, il quale, nonostante fosse di un altro livello, mi ha sempre consigliato e dal quale ho sempre cercato di apprendere il suo modo di giocare, il suo modo di vivere, sia nell’ambiente agonistico che fuori da questo. Elementi che hanno ulteriormente fatto lievitare la mia passione. Gli impegni sono comunque tanti e, ultimamente, ho dovuto fare una scelta: decidere se rimanere in ambito amatoriale o diventare professionista. Ho deciso per questa seconda realtà, per cui ho cominciato ad allenarmi e giocare a tempo pieno ed i risultati sono arrivati. Perché la scelta di diventare professionista? Il golf, oltre a permetterti di vivere integralmente l’ambiente e la natura, è uno sport nel quale devi metterci tanta mentalità. Si può essere talentuosi quanto si vuole, ma la vera forza sta nell’aspetto psicologico e mentale. Ed è questo che mi ha affascinato. Quando frequentavo il Liceo Toniolo, lo psicologo dello sport Giorgio Merola ha lavorato parecchio su questi aspetti. Seguendo le sue pratiche riuscivo ad addormentarmi mentalmente, mantenendo la calma sugli errori commessi. Questo è stato uno dei problemi che ho dovuto risolvere, perché arrivando dall’hockey avevo un approccio alla situazione completamente opposto».

Adesso arriva il bello

E adesso, verrebbe da dire, comincia l’avventura più difficile, perché Dimitri Cavazzana dovrà cimentarsi in un ambiente popolato da grandi calibri della disciplina, nei confronti dei quali dovrà esibire altrettanta qualità. «In questi ultimi anni – continua Cavazzana - ho partecipato ad un bel po’ di tornei internazionali, e da quando avevo diciassette anni sono stato seguito da Niccolò Bisazza. Il futuro non mi spaventa, sono consapevole dello scenario che mi aspetta e sono convinto che i risultati arriveranno. Niente arriva per caso, tutto è frutto di intenso lavoro ed ovviamente di grande passione. Requisiti che mi hanno supportato nel mio passaggio al professionismo».

L’aspetto economico

Un altro aspetto impegnativo per chi pratica il golf è quello economico. Per giocare a golf e partecipare ai vari tornei internazionali è necessaria la griffe degli sponsor. «È vero – conclude Dimitri Cavazzana – il golf è uno sport molto costoso che, confronto agli altri, necessita un budget molto alto. Serve il sostegno di sponsor, sono anch’io alla ricerca di supporti importanti dal punto di vista finanziario. Per quanto mi riguarda, trovare uno sponsor sarebbe davvero importante per poter continuare questo percorso. I prossimi appuntamenti? Il 9 febbraio dovrò andare in Egitto, dove al Cairo si terrà una tappa del Torneo Menatour, a seguire il 14 ci sarò il torneo in Oman».

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