Alla Virtus Bolzano la linea verde punta su Pichler e Guerra 

I due giovani provengono dalla Berretti dell’Alto Adige Corrarati: «Sebastiani una garanzia nel lavoro con i ragazzi»



BOLZANO. Pichler e Guerra. Sono i nomi dei due giovami talenti, classe 2000, approdati alla corte di mister Sebastiani, giovani che vanno a comporre il gruppo biancorossoverde che abbisogna ancora di qualche altro innesto per poter affrontare degnamente la stagione in quarta serie.

«Il nostro lavoro viaggia sull’onda lunga di quanto espresso lo scorso anno, direttrice impostata sul fare e fare bene» dichiara Claudio Corrarati, vice presidente della Virtus Bolzano. «Lavoreremo sui giovani locali e sul gruppo storico, il tutto finalizzato ad una salvezza tranquilla che ci darà la possibilità di strutturare il nostro progetto. Fausto Grandi sta facendo un lavoro di analisi su quello che può offrire il mercato. Nei giorni scorsi abbiamo chiuso con qualche giovane e nelle prossime settimane ci potrebbero essere nuovi innesti, ma sempre nell’ottica della semplicità e di fare un progetto sportivo che possa andare oltre e che valorizzi il vivaio locale».

E dal vivaio dell’Alto Adige sono arrivati i primi due “colpi” di mercato della società bolzanina, nel segno della collaborazione in atto tra le due realtà. «Già lo scorso anno è stato contrassegnato da alcuni passaggi importanti. La collaborazione prosegue secondo le finalità che ci siamo proposti, nell’ottica di offrire opportunità reciproche. La collaborazione deve consolidarsi, ci auguriamo che questo progetto si rafforzi nel dare valore a chi approda alla Virtus Bolzano in modo tale da poter rappresentare un trampolino di lancio verso altre esperienze. Su questo andiamo sul sicuro visto che l’allenatore della Virtus Bolzano si chiama Alfredo Sebastiani, mister che sa lavorare bene e soprattutto con i giovani».

La collaborazione Virtus Bolzano-Alto Adige dovrà consolidarsi fino al punto da far diventare la società del presidente Oberrauch l’unica realtà satellite della società professionistica. «È chiaro che non possiamo veicolare le scelte di una società come l’Alto Adige - spiega Corrarati - credo però che il rapporto che si sta creando tra le due realtà sia un rapporto di stima, rispetto e di voglia di crescere insieme. Tre valori che rappresenteranno la base per prossimi anni, il fatto che l’Alto Adige al momento si “guardi attorno” (giovani hanno preso la strada di San Giorgio e Trento, ndr) non lo vedo come un elemento preoccupante, ma in prospettiva è chiaro che ci aspettiamo una sorta di corsia preferenziale da consolidare così il rapporto sportivo».

La Virtus Bolzano svolgerà la preparazione al campionato all’Internorm Arena, struttura oggetto di un maquillage in vista della stagione agonistica. «Il Comune ha deciso di investire nel campo Righi affinché possa essere omologato, questo ci permette di continuare a sviluppare oltre al gioco anche una sere di attività collaterali importanti in una struttura che possa diventare centrale. I lavori strutturali si faranno con la prospettiva che l’Internorm Arena possa diventare un centro sportivo di un certo livello».

In attesa dei prossimi colpi di mercato, non ci resta che guardare al mercato delle altre regionali, soprattutto del Trento partito (come al solito) con gli immancabili squilli di tromba. «Il Trento ha una politica completamente diversa dalla nostra: aggressiva e forte. È un progetto che punta molto sull’aspetto economico e che dev’essere sostenuto da un budget importante. Al momento per quanto ci riguarda non ci interessa seguire queste politiche, da sportivo comunque auguro alle società regionali ogni fortuna. Tornando agli aquilotti mi piace anche l’idea che si possa tornare alla proposizione dello storico derby tra Virtus Bolzano e Trento, un momento di sport importante da offrire alla città ed ai tifosi, nel segno di quella tradizione calcistica che ha sempre caratterizzato questi momenti. L’errore da non ripetere? Credere che tutto sommato la serie D non sia così impegnativa e difficile, ma al contrario la categoria abbisogna di una organizzazione e di una professionalità che va oltre a quanto sviluppato dai giocatori in campo. Per questo cercheremo un approccio prudente e semplice nello stesso tempo, staremo molto molto attenti a fare il passo non più lungo della nostra gamba».(f.r.)













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