MONDIALI DI hockey

Anton e Andreas, fratelli in azzurro

Sono i Bernard di Caldaro, prima di loro Norbert e Hubert Gasser


di Michele Bolognini


STOCCOLMA. La hockey-family più azzurra che c’è arriva da Caldaro. Di cognome fanno Bernard: Anton, 23 anni, attaccante, Andreas, 21 anni, portiere. Entrambi fanno parte della nazionale che sta inseguendo il complicato sogno-salvezza ai Mondiali Top Division di Stoccolma.

Per ritrovare l’ultima coppia di fratelli che ha difeso i colori italiani durante una rassegna iridata bisogna tornare al 1979: Barcellona, mondiale gruppo C, in pista Norbert e Hubert Gasser. «Giocare un mondiale assieme a mio fratello – racconta “Toni” – è speciale. Un’esperienza incredibile, un’organizzazione perfetta, e un livello altissimo. All’inizio è stato difficile adattarsi alla velocità di gioco, e al fatto che qui non puoi permetterti il minimo errore. Ma sono contento di come stanno andando le cose: gioco circa 10 minuti a partita, e noi della quarta linea stiamo facendo il nostro dovere, che è quello di non subire gol». Sino ad ora, invece, il Mondiale di Andreas Bernard è stato in tribuna, alle spalle di Bellissimo e Tragust. «Sono il terzo portiere – spiega – ed è giusto così. In ogni caso spero di ritagliarmi un po’ di spazio nelle ultime partite. Chissà (ride, ndr) potrei giocare contro la Russia». «E magari proprio lì facciamo i punti decisivi per la salvezza – aggiunge Anton – speriamo che siano rilassati e ci lascino un po’ di gloria».

La strada per arrivare a Stoccolma parte da lontano. Mamma Gertrud “tira” su i tre maschi di casa, papà Martin (adesso allena la selezione under 13 del comprensorio Oltradige-Bassa Atesina, ndr) gli mette i pattini. «La prima volta è stata in inverno al lago di Caldaro – raccontano – avevamo 4 anni. Poi abbiamo iniziato a giocare assieme, sempre nella squadra del paese. C’era già nostro fratello Manfred, che ha fatto il secondo portiere in A2: ora ha 26 anni, e ha appeso i pattini al chiodo». «Le prime stagioni – spiega Andreas – eravamo tutti e due attaccanti, giocavamo in linea assieme. Però non si trovava nessuno che volesse fare il portiere: io mi sono buttato». La carriera dei due fratelli prosegue fianco a fianco fino ai 16 anni: poi Toni va in Germania, a Rosenheim, mentre Andi resta ad Egna in A2. Quindi un anno insieme a Bolzano, prima che le strade si separino di nuovo: il più vecchio va negli Usa, ma dopo una stagione torna ai Foxes, mentre per Andreas c’è l’avventura in Finlandia. Debutto in Sm-Liiga con il SaiPa, prossima stagione da titolare nello Jukurit, in seconda lega. «L’ultima annata è stata problematica – spiega – avevo bisogno di cambiare aria e di giocare con più continuità». Per Anton, invece, il futuro si chiama Bolzano. «Al termine della prossima stagione scade il mio contratto triennale – racconta – ma l’altro grande obiettivo è terminare gli studi in economia all’Università. Una volta raggiunto quel traguardo potrei anche ritentare la strada dell’estero». Ma intanto c’è da finire un Mondiale. «Crediamo ancora nella salvezza - affermano i fratelli Bernard – anche se il cammino è molto più complicato».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

laives

Sottopasso a San Giacomo: scontro sull’opera  

La bagarre. L’ex sindaco Bianchi annuncia l’avvio del cantiere ed elogia la propria lista civica. Duro il Pd: «Barriera architettonica inaccessibile a disabili, anziani e genitori con i passeggini»

Attualità