Bolzano, cancellato lo zero in classifica

I Foxes chiudono la manifestazione perdendo ai rigori


di Michele Bolognini


Che cuore grande che ha questo Bolzano. Venerdì si fa travolgere dal Rouen, il giorno dopo esce a testa altissima contro i “marziani” del Donbass, e nell’ultima partita della SuperFinal di Continental Cup porta fino ai rigori i bielorussi del Metallurg Zhlobin. Che non saranno forti come gli ucraini padroni di casa, ma che sono comunque una signora squadra, come dimostrato anche nello scontro diretto vinto con i francesi.

I Foxes si aggrappano di nuovo ad un Tomas Duba formato KHL, che respinge tutti i 40 tiri scagliati verso la sua gabbia, e ad un sistema di gioco solido e concreto. Poco fioretto e tanta spada, niente fronzoli e tanta sostanza. I biancorossi se la giocano all’italiana, difesa e contropiede, e ai penalty si arrendono solo al primo giro di oltranze con la trasformazione decisiva firmata da Yefimenko.

Il pallino del gioco, come era facile immaginare, ce l’hanno quasi sempre i bielorussi, ma Egger e compagni concedono pochi tiri davvero puliti. Dalla rossa in giù, i biancorossi coprono molto bene gli spazi, riescono a spezzare con discreta costanza il gioco degli avversari, i quali non possono trovare fluidità nella manovra. Gli unici problemi sono in avanti: il Bolzano fa troppa fatica a organizzare le transizioni, manca un po’ di qualità nel primo passaggio, e il computo dei tiri parla chiaro. 40 tentativi per il Metallurg, appena 8 per i Foxes. Numeri che, in ogni caso, non raccontano fino in fondo la storia di una partita giocata con grandissima volontà e applicazione dai ragazzi di coach McCutcheon. Che, tra l’altro, devono pure fare a meno della presenza fisica Marco Insam (spalla), out per una decina di giorni. In seconda linea avanza Dorigatti, mentre il terzo blocco con Zisser e Wunderer è completato da Moren e Gilmozzi, i quali si alternano in pista. In difesa Egger, Borgatello e Ambrosi si sciroppano minutaggi da pronto soccorso, ma c’è tanto ghiaccio anche per Oberdorfer, Barnes e Fabris, che non sfigurano affatto. Lo Zhlobin punta soprattutto sul terzetto Andryushenko-Remezov-Yeremin, l’unico che mette quasi costantemente in difficoltà i biancorossi, e proprio su Yeremin, Duba compie l’intervento più difficile di una prima frazione condotta con ordine dal Bolzano, che rischia soprattutto in un finale di sofferenza pura. Il secondo tempo si apre con i Foxes più incisivi, in grado di alzare il baricentro, e vicinissimi al colpaccio: Sharp orchestra il contropiede, Flynn si trova solo davanti a Milchakov e piazza il disco sotto la traversa. La ventina di tifosi biancorossi presenti alla Druzhba Arena, e tutta la panchina, sono già pronti ad esultare, ma l’urlo di gioia viene ricacciato in gola dal miracolo del goalie bielorusso: dal nulla appare il suo guantone, che si mangia il disco. Il terzo tempo, complice anche la stanchezza, vede un po’ di spazio in più sul ghiaccio, e anche il Bolzano riesce a farsi vedere con maggiore insistenza dalle parte di Milchakov. A strappare applausi, però, è sempre Duba, che non cede di un centimetro salvando alla disperata su Khlebinov, mentre a cinque minuti dalla fine Zisser rischia il suicidio servendo involontariamente Yeremin il quale spara fuori da due passi. I Foxes reggono sino all’overtime: i cinque minuti di supplementare sono equilibrati, McCutcheon va anche vicino al gol-partita, ma ogni decisione viene affidata ai tiri di rigore. Per il Bolzano segnano Sharp ed Egger, per il Metallurg Baranov e Yefimenko: si va alle oltranze ed è ancora Yefimenko a superare Duba. I Foxes, però, escono a testa altissima, senza lo zero in classifica.













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