Felicità Bastianini La Moto2 è azzurra Oliveira eroe di casa 

Gran Premio del Portogallo. Enea quinto nella gara vinta da Gardner: basta per il titolo iridato. Secondo Marini, il fratello di Vale che saluta la Yamaha mentre per Dovizioso  era l’ultima in sella alla Ducati. Nella MotoGP il lusitano della Ktm profeta in patria



Portimão. La gioia di Enea Bastianini, neo campione del mondo della Moto2, e di Miguel Oliveira, primo in MotoGP sul circuito di casa. Ma anche il tributo di applausi che ha accolto Andrea Dovizioso e Valentino Rossi al rientro nei rispettivi box. L'uno ha corso l'ultima gara con Ducati (che ha vinto il titolo costruttori), mentre l'altro ha salutato la Yamaha ufficiale. E ancora, il coraggio di Tony Arbolino in Moto3. Partito dalla ventisettesima posizione per colpa di una qualifica sciagurata, il lombardo ha tagliato il traguardo quinto. Una rincorsa forsennata che non gli è bastata per agguantare il titolo, perso a favore dello spagnolo Arenas per appena 4 punti.

Sono le immagini che resteranno nella memoria del GP di Portimao, ultimo atto del motomondiale 2020, miracolosamente portato a termine a dispetto del coronavirus.

Bastianini e la tradizione.

Dopo Franco Morbidelli e Francesco Bagnaia, la Moto2 ha un altro re azzurro. Il riminese Bastianini, 22 anni, ha indossato la corona in Portogallo, dove è giunto quinto nella gara vinta dall'australiano Remy Gardner. L'iride è il suo meritato premio, ma anche ai sacrifici che per alimentare la sua passione ha sostenuto papà Emilio, commerciante ambulante di abbigliamento.

I modelli su due ruote di Enea sono Casey Stoner e Rossi. Era una promessa anche nei tuffi e con la Polisportiva Riccione è arrivato fino alla nazionale giovanile. Ma alla fine ha scelto il mezzo meccanico.

Corre con il numero 33 perché la prima volta che è salito su una minimoto aveva tre anni e tre mesi. A soli 11 era già campione europeo della MiniGP70 e due volte campione italiano.

Si è fatto le ossa nella Moto3. Nel 2019 l'approdo alla classe di mezzo e l'apprendistato, trampolino di lancio verso il titolo. Il 2020 è stata una stagione «fantastica» per i risultati, resa «difficile dal coronavirus» ha raccontato, per lui che l'ha vissuta nell'Italtrans Racing Team, squadra di Bergamo. Tre vittorie, nessuna pole, ma grande costanza di risultati, segno di una maturità sportiva ormai solida. Che gli era già valsa il passaggio in MotoGP, dove gareggerà in sella alla Ducati del team Esponsorama.

Marini fratello d’arte.

Bastianini dividerà il box con Luca Marini, anche lui promosso nell'élite del motociclismo. Il fratello di Valentino, altro frutto della VR46 Academy, è giunto secondo a Portimao, dietro l'australiano Remy Gardner, chiudendo con un distacco di 9 punti da Bastianini nella classifica piloti.

MotoGP.

Nella gara della MotoGP sono saliti sul podio anche Jack Miller (Ducati) e Franco Morbidelli (Yamaha), mentre il neo campione Joan Mir si è ritirato dopo un contatto con Francesco Bagnaia, a sua volta out per un problema fisico. La classe regina, proprio perché orfana dell'asso piglia-tutto Marc Marquez, ha vissuto un'annata appassionante, come testimoniano i nove diversi piloti che hanno vinto almeno una delle 14 gare.

Senza il suo leader, chi non si è divertita è stata la Honda: zero vittorie. Alla casa giapponese non accadeva dal 1981, a riprova di quanto valga l'apporto di Marquez. Usciti dal cono d'ombra dello spagnolo, sono fioriti i talenti di Morbidelli (primo in tre occasioni, il romano è stato il miglior pilota Yamaha), di Mir (che ha vinto il titolo proprio lasciando Morbidelli al secondo posto nella classifica piloti) e Alex Rins, che hanno riportato in auge un marchio storico come la Suzuki.















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