Figc, Malagò chiede il rinvio delle elezioni 

Il presidente del Coni: «Troppa incertezza e rischio ingovernabilità». Mezza serie A con Gravina



ROMA. «Questa elezione non s’ha da fare!».

Nei panni di un “bravo” del terzo millennio, il presidente del Coni Giovanni Malagò auspica che stamani (ore 11), nel salone delle Conferenze dell’Hotel Hilton di Fiumicino, venga annullata la prevista tornata elettorale dedicata a designare il volto del successore di Tavecchio.

«Si è creata una situazione di totale incertezza per ciò che riguarda l’assemblea elettorale» ha dichiarato in una recente conferenza stampa il presidente del Coni. «Confermo - ha continuato Malagò - che l’assemblea è legittimamente convocata e il Coni non ha potere nell’impedire lo svolgimento. Non si può però tener conto di tre fattori oggettivamente inequivocabili: in primo luogo l’incertezza nel voto, nessuno è in grado di avere maggioranza importante. Ed era una condizione indispensabile per il nuovo corso in Figc. Poi, nessuno può garantire che una volta eletto abbia poi la maggioranza in Consiglio Federale: un’ipotesi anch’essa possibile. Infine, c’è da considerare il perdurare dello stallo della Lega di A. La mia proposta era di fermare tutto e rimandare di 90 giorni le elezioni. Spero ci sia una presa di coscienza affinché queste si celebrino lunedì come auspica il 90% degli italiani. Improbabile che se ne ritiri uno e che vadano in due alle elezioni».

Sarà difficile che il grido di dolore del presidente del Coni venga ascoltato, o meglio che la macchina elettorale dei tre candidati, Gravina, Tomasi e Sibilia, possa stopparsi di colpo.

Le indiscrezioni delle ultime ore evidenziano il vantaggio acquisto dal presidente di Lega Pro Gabriele Gravina che può contare sul sostegno (e quindi del voto) di metà dei club di serie A. Juventus, Inter, Torino, Fiorentina, Spal, Sampdoria, Cagliari, Sassuolo e Bologna hanno espresso l’intenzione di voto per il Gravina mentre al presidente dell’Aic Damiano Tommasi è stato chiesto di "fare sintesi".

Alla conta Gravina registra il 6% di voti della serie A, il 17% dei club di Lega Pro, il 10% dagli allenatori, il 2% dagli arbitri e un 5% dalla B. L'Aic pesa per il 20%.

L'endorsement offerto dalle dieci società di Serie A è successivo alla richiesta che i club avrebbero formulato a Tommasi al quale è stato chiesto di "fare un passo indietro", per lavorare uniti alla candidatura di Gravina.

Il presidente dell’Aic, a sua volta, non ha manifestato l’intenzione di stabilire alcun accordo con Gravina, mantenendo in piedi un canale di dialogo anche con l'altro candidato, Cosimo Sibilia. Damiano Tommasi per ora va avanti per la sua strada e prosegue nella sua candidatura alla presidenza della Figc.

L'ex centrocampista della Roma e della nazionale ha spiegato in un tweet il suo punto di vista: «Nessun passo indietro in vista delle elezioni Figc. Queste ore - ha scritto ancora Tommasi - saranno fondamentali per conoscere meglio chi è in campo, chi sta da una parte e chi dall'altra. Fondamentale capire chi sta dalla parte del calcio».

Insomma un bel ginepraio con il rischio ingovernabilità. Oggi nuovo capitolo della vicenda.(f.r.)

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