Gutweniger: «Società sportive, non frammentatevi»

bolzano. No alla frammentazione delle società sportive, sì alla realizzazione di una nuova piscina a Bolzano e alla risoluzione nel capoluogo altoatesino della carenza di campi da tennis e calcio....


Marco Marangoni


bolzano. No alla frammentazione delle società sportive, sì alla realizzazione di una nuova piscina a Bolzano e alla risoluzione nel capoluogo altoatesino della carenza di campi da tennis e calcio. Sono queste le problematiche che riguardano lo sport altoatesino emerse nel corso di un’intervista con Heinz Gutweniger, storico presidente del Comitato altoatesino del Comitato Olimpico Nazionale Italiano che tra l’autunno del 2020 e la primavera del 2021 dovrà lasciare l’incarico. La nuova norma non consente al dirigente altoatesino, 76 anni compiuti il 10 luglio scorso con in bacheca una Stella d’oro del Coni nel ruolo dirigenti, di restare in sella al comitato provinciale più a nord d’Italia che tanto offre allo sport italiano.

Gutweniger, al Palazzo H del Foro Italico conosciuto come l’“uomo della pallamano”, ha sempre avuto un ottimo rapporto con il presidente nazionale Giovanni Malagò che nei loro incontri lo definisce l’“amico Heinz”. In un momento di carenza di nuovi dirigenti sportivi che vogliono dare il loro apporto, non c’è ancora un suo successore. Il vice presidente Marco Bolzonello lascerà anche lui il Coni per termine del mandato mentre è possibile che si candidi presidente l’altro vice, Alex Tabarelli de Fatis.

Presidente Gutweniger, il comitato dell’Alto Adige negli sport invernali è sempre il più redditizio d’Italia, qual è il suo commento?

Assolutamente vero perché in tutte le specialità degli sport della neve siamo all’avanguardia. A Trento, invece, a spiccare sono le specialità del ghiaccio, hockey escluso. Dalla nostra parte abbiamo clima e territorio che ci avvantaggia. Come regione siamo in assoluto la migliore. Siamo molto presenti anche negli sport estivi.

Tema impianti. Una delle sue battaglia è sempre stata la piscina a Bolzano, della quale si parla da almeno una decina d’anni.

Sì, a Bolzano mancano soprattutto piscine. La popolazione è obbligata ad andare a nuotare per salute a Merano o a Bressanone. Il tennis è una tragedia: sono chiusi i tre campi al Presidio, i campi di via Resia sono impraticabili da anni: in dieci anni abbiamo perso 23 campi, direi un po’ troppo.

Come potrebbe essere risolto il problema del nuoto?

Sarebbe semplicissimo. A Bolzano ci sono due progetti fermi nel cassetto del Comune, basterebbe applicarli e realizzarli. Il presidente Kompatscher è d’accordo, ci finanzierebbe ma il Comune di Bolzano non riesce a sbloccare la situazione. C’è un progetto per una piscina da 50 metri nella zona dell’area ferroviario ma passeranno altri dieci anni.

Come valuta il resto dell’impiantistica?

Ci servirebbero dieci campi da calcio, ci sono tante squadre giovanili che adesso devono dividersi le strutture. Il problema del rugby, sport che in Alto Adige conta oltre 300 tesserati, è stato risolto perché adesso le partite si giocano allo stadio Tisma (stadio Europa di via Resia, ndr). Meriterebbe una sua struttura anche la pallamano, negli ultimi dieci anni Bolzano ha vinto otto titoli. Al PalaGasteiner il tetto non tiene e piove all’interno.

Tante società che si separano, cosa dice?

Assolutamente negativo, non serve spaccarsi, serve unirsi per risparmiare personale e soldi.













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