In Val Pusteria Heiner fu il capostipite, poi il disco è passato ai suoi figli e nipoti

I Crepaz, una dinastia sul ghiaccio Lukas il primo a giocare per lo scudetto


Michele Bolognini


 BRUNICO. L'hockey su ghiaccio, a Brunico, fa rima con Crepaz. Una vera e propria dinastia che in bacheca, però, non ha messo ancora nulla. A riscrivere la storia, vorrebbe pensarci il più giovane della famiglia: lui si chiama Lukas, ha 20 anni, e da questa stagione è entrato definitivamente a pieno regime nel roster del Val Pusteria.  Ecco il primo Crepaz che gioca una finale-scudetto, il primo Crepaz che potrebbe finalmente portare a casa il titolo di campione d'Italia. Tra il 1954 e il 2012, per soli 6 anni la squadra giallonera non ha avuto uno della "famiglia" in squadra. Prima è stata la volta di Heiner, scomparso nel 1993: lui, il capostipite, per oltre 20 anni, è stato il portiere del Brunico. Poi il disco è passato ai suoi tre figli: Martin, autentica leggenda dell'hockey pusterese, Josef e Klaus. Quindi i figli di quest'ultimo: Hannes, che ha appeso i pattini al chiodo qualche anno fa, e Lukas, che porta avanti il buon nome dei Crepaz.  "Papà Klaus mi segue regolarmente - racconta Lukas - ed è soprattutto con lui che parlo di hockey. Mio zio Martin, invece, è più distaccato: quest'anno è venuto allo stadio solo un paio di volte". Per cercare di portare avanti la "leggenda" dei Crepaz, il piccolo di casa ha cercato di puntare anche sul numero di maglia, ma una volta arrivato alla prima squadra ha trovato degli ostacoli insormontabili.  "Nelle giovanili ho sempre avuto il 4, il numero di mio zio Martin - spiega - ma la società ha giustamente deciso di ritirare la sua maglia, allora c'ho provato con il 6, che era il numero di papà Klaus, però c'ho dovuto rinunciare perché è già "occupato" da Max Oberrauch: alla fine mi sono buttato sul 7".  Lukas Crepaz, che quest'anno è stato "lanciato" con regolarità in prima squadra, nei play-off ha visto un po' meno il ghiaccio ("il coach preferisce un giocatore più "fisico" come Erlacher", spiega lui senza rimpianti o polemiche), ma quando gli pronunci la parola scudetto gli si illuminano gli occhi: "Sarebbe fantastico vincere il titolo - commenta - soprattutto dopo la beffa dello scorso anno, e soprattutto perché in finale affrontiamo il Bolzano, l'avversario di sempre. In città non si parla d'altro, e in spogliatoio abbiamo una voglia matta di iniziare a giocare. Il mio sogno? Segnare un gol in questa serie che vale il titolo. In carriera ne ho fatti 2 in serie A, uno dei quali proprio nell'ultimo derby, nel match che ha visto il Val Pusteria spezzare il tabù del Palaonda dopo 17 anni. Fare il bis in questa finale scudetto non sarebbe male".  La testa di Lukas Crepaz, naturalmente, è sulla finale, anche se a giugno l'attaccante del Val Pusteria dovrà affrontare un altro scoglio: l'esame di maturità. Poi, una volta rimessi i pattini nel borsone e i libri nello zaino, sarà la volta della sua seconda grande passione: il tennis.  "Da ragazzino ho praticato per qualche anno hockey, tennis e calcio a livello agonistico. Poi ho lasciato il pallone perché gli impegni erano troppi, e per quattro anni, dai 14 ai 18, ho anche abbandonato l'hockey per concentrarmi solo sul tennis, la disciplina nella quale all'epoca ottenevo i migliori risultati. Ho giocato tornei in tutta Europa, poi ho avuto qualche discussione con l'allenatore e tre anni fa mi sono rituffato sull'hockey. D'estate, però, riprendo sempre in mano la racchetta e partecipo al campionato di serie C con il San Giorgio".  Sulla "Traumfinale" contro il Bolzano, Lukas Crepaz ha le idee abbastanza chiare: "Partiamo con un piccolo vantaggio, i Foxes hanno la coperta davvero corta in difesa, e se la serie si allungherà questo potrebbe rappresentare un problema".  

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