Hockey

Il Bolzano serve il primo match-point

In Austria i Foxes possono chiudere la serie. Domenica al Palaonda 6087 spettatori, record stagionale della Ebel


di Thomas Laconi


BOLZANO. E' opinione diffusa da sere che chi ha vinto ha fatto tutto bene e chi ha perso ha fatto tutto male. Bolzano finora è stato superiore sotto tanti aspetti al Linz. Anche in quello del pubblico: domenica al Palaonda 6087 spettatori, record stagionale della Ebel. Quello che è stato non conta, soprattutto nel momento decisivo di una serie playoff, dove non basta fare le cose bene, ma è fondamentale farle meglio degli altri. Il nuovo capitolo di una serie incredibile e appassionante è servito. Davide contro Golia, Bolzano, la squadra operaia, contro Linz, la corazzata che sembrava imbattibile ma che da oggi si ritrova spalle al muro, senza possibilità di fallire, senza alibi e alternative. Alla Keine Sorgen Arena questa è la "notte", quella più difficile, dove la pressione sale a dismisura, dove chi comanda deve gestire le emozioni e sfornare un trattato di umiltà e coraggio, senza concedere sconti a chi ti sta di fronte. Bolzano ha il primo di tre match-point ed è arrivato a questo momento senza rubare nulla, superandosi e centrando un filotto di tre vittorie di fila che hanno rivoltato la serie come un calzino.

Eppure, nonostante il traguardo sia lì, manca ancora molto, per mettersi da parte un incubo durato due anni, nei quali ai Foxes era sempre mancato qualcosa per avere ragione dei ragazzi di Daum. Adesso è arrivato il momento, c'è un sacco da chiudere (celebre citazione di Tom Pokel) e un cammino da proseguire. Ci vorrà il miglior Bolzano della serie, addirittura superiore a quello capace di piazzare un gancio destro ai Linzer, colpiti duro da una stoccata di Frigo all'overtime. La storia è ancora tutta da vivere, i Foxes ci proveranno subito, Linz, per parte sua, proverà ad affidarsi alla classe di Pichè, che dopo tre turni di stop dovrà ridestare l'animo e soprattutto le idee della sua squadra, apparsa spaesata e troppo prevedibile in tanti frangenti della serie. Per il Bolzano, la bella notizia è che la notte di domenica, quella dell'urlo liberatorio al gol di Frigo, è già in archivio.Ogni gara ha una storia, con mille ingredienti che alla fine possono aiutarti o anche condannarti. Certo, in casa biancorossa lo spirito di squadra è tornato quello dei tempi migliori, nessuno molla di un centimetro, tutti sono sintonizzati sulla giusta frequenza e quello che più conta, Pokel pare avere trovato la quadratura del cerchio: quattro linee in attacco solide, guidate dal trio delle meraviglie Oleksuk-Frigo-Reid (quattro dei cinque gol in gara 4 sono roba loro) semplicemente inarrestabile, una difesa che fa il suo con rigorosa disciplina e concede molto meno rispetto al gennaio da tregenda, nel quale davanti a Melichercik Bolzano imbarcava acqua da tutte le parti. Altri tempi, poi qualcosa è cambiato e questo Bolzano è rinato.

Tutti uniti, come ai bei tempi. A Linz la tensione è altissima: i Black Wings sono ad un bivio e non possono più fallire. Pichè come detto tornerà a roster, ma non ci sarà Dorion. Per Daum una bruttissima notizia alla vigilia. Pokel predica umiltà. Poche parole, che rappresentano un segnale chiarissimo. "Ci vorrà il solito carattere e quella forza mentale che nei playoff fa la differenza" - spiega e intanto i suoi ragazzi ci provano. Al terzo tentativo, dopo due anni tentativi andati a vuoto, hanno il coltello dalla parte del manico. Bolzano è pronto: l'ultima serie vinta in Ebel, nella finale contro Salisburgo del 2014, si materializzò in trasferta, dopo i colpi di Szekesfehervar e Villach. Tre anni dopo, Egger e compagni ci riprovano.













Altre notizie

Attualità