Il Bolzano torna nel cuore dei tifosi

L’entusiasmante avventura biancorossa nel campionato d’Oltrebrennero sta nuovamente riempiendo il Palaonda


di Marco Marangoni


BOLZANO. Tutti pazzi per la EBEL. Il clamoroso e inaspettato avvio di stagione del Bolzano con 4 vittorie in altrettante partite sta riaccendendo la passione del tifo. Quel feeling tra città e squadra, che negli ultimi anni si era inesorabilmente rotto, è magicamente ricomparso: e ora nei bar, alle fermate dell’autobus, e ovviamente su internet, si ritorna a parlare di hockey. Di una squadra che lotta ed entusiasma. Di un campionato di alto livello, del clima diverso e positivo che si respira al Palaonda.

Venerdì e sabato i Foxes tornano a giocare in casa contro Dornbirn e Sapa Fehervar, le presenze allo stadio saranno la cartina di tornasole per capire se la febbre dell’hockey è tornata davvero a diffondersi in città. Sul fronte tifosi, tutti hanno parole di elogio per l’avventura in EBEL e per le prove offerte dalla squadra di coach Tom Pokel, ma non manca chi chiede un salto di qualità anche alla società.

«La EBEL é la soluzione giusta per riportare l'entusiasmo sugli spalti del Palaonda - spiega il batterista Mario Punzi - e riempirli come succedeva negli anni ‘90. Il Bolzano ha costruito una squadra competitiva a tempo di record, e di ciò va dato merito a Knoll, ma mi auguro che lo stesso sforzo venga fatto anche su altri aspetti altrettanto importanti come media, web, rapporti con i tifosi e merchandising». «Penso che questo campionato possa portare nuova voglia di hockey - commenta Othmar Gamper, uno dei tanti laivesotti che segue l'HCB – il mio desiderio è vedere di nuovo il Palaonda pieno». Bruno Flor, uno che il Bolzano l'ha seguito fino a Donetsk, in Ucraina, sottolinea che «lo sforzo economico ed organizzativo fatto per la EBEL rappresenta l’unica strada possibile per riportare questo sport al suo giusto rango in città. Mi auguro che tutto ciò venga capito e recepito dal pubblico, che spero voglia diventare coprotagonista di questa nuova affascinante avventura». C’è poi chi negli ultimi anni si era “raffreddato” nei confronti del Bolzano causa la monotonia del campionato italiano, ma ora ha riscoperto la voglia di andare al Palaonda. Come l’avvocato Luca Zanoni: «Mancano le rivali storiche – sottolinea – ma ci sono altre cose molto positive: intensità, ritmo da playoff, più spettacolo e serietà dei regolamenti. Insomma: finalmente si torna a vedere hockey vero».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Andrea Daccordo, tifoso biancorosso che arriva da Pergine. «Finalmente – racconta – dopo anni torna la passione: c’è un pizzico di amarezza per non partecipare al campionato italiano, ma la EBEL offre hockey “vero” e porterà stimoli a tutti». Benjamin Rauch, supertifoso che si divide tra hockey e calcio (FC Alto Adige), sottolinea che «si respira un nuovo entusiasmo. La EBEL è un altro mondo, un campionato molto più competitivo, e la gente che aveva abbandonato la squadra sta tornando alle partite. Il grande momento della squadra sta facendo il resto». Nulla da eccepire sul progetto-EBEL neppure da parte di Stefano Salamone, da anni punto di riferimento della tifoseria più calda, quella che da questa stagione si piazza nella curva “Nene e Michi” (in omaggio a Daniele “Nene” Delaiti e Michael Pircher), ma qualche appunto alla società non manca. «Bisognerebbe fare di più per quanto riguarda il rapporto con il pubblico – spiega - soprattutto in un periodo di crisi economica. Penso a miniabbonamenti da 10 partite, oppure a biglietti scontati per chi vuole vedere due partite nel giro di 24 ore. Su questo la società deve ancora migliorare».

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