Il sogno olimpico passa per la pedana di scherma tra Bolzano e Mestre

Bolzano. Destinazione Los Angeles! I giochi della trentaquattresima olimpiade, quelli del 2028, si terranno nella città degli Stati Uniti, così come ufficializzato dal CIO nel 2017. E se per Los...



Bolzano. Destinazione Los Angeles! I giochi della trentaquattresima olimpiade, quelli del 2028, si terranno nella città degli Stati Uniti, così come ufficializzato dal CIO nel 2017. E se per Los Angeles sarà la terza volta che assumerà l’incarico di allestire anche il Villaggio Olimpico per gli atleti, c’è chi, invece, in cuor suo spera di poter occupare per la prima volta una stanza di quel villaggio come atleta. Aspirazioni e speranze che animano l’impegno di Luca Gamper, fiorettista portacolori della Scherma Club Bolzano e che, di successo in successo, alimenta l’ambizione di poter ambire alle selezioni per poter far parte della pattuglia degli schermidori azzurri. Il 2028, comunque, non è così vicino, per cui al nostro Luca Gamper non rimane altro che sostenere impegnative sedute di allenamento sua a Bolzano sotto lo sguardo severo ed esperto del maestro Salvatore Lauria, che anche sulle pedane del centro federale di Mestre.

“Ho conosciuto questo sport guardando proprio le Olimpiadi, quelle del 2008 (quelli di Pechino, ndr), - dice Luca Ganper - iniziando a praticarlo all’età di sei anni. Inizialmente ho cominciato a praticare la pedana al solo scopo di conoscere quelle armi, poi, dopo un anno, mi sono cimentato nella specialità del fioretto e…fu amore a prima vista tanto che da li ho iniziato il mio percorso. Ho iniziato a gareggiare ad otto anni e da li sono iniziati i vari tornei a livello interregionale, partecipando ogni anno alle finali dove sono riuscito sempre a salire sul podio. In ambito nazionale ho raggiunto il ventesimo posto. Perché ho scelto la scherma? Ho fatto questa scelta autonomamente perché, come detto, sono rimasto affascinato da questa disciplina. Cosa mi ha colpito di più? Mi affascina di più il fatto come la scherma riesca a coinvolgere tutte le parti del corpo: unendo mente e fisico. Un insieme di elementi che devono lavorare in sinergia per riuscire ad ottenere un buon risultato. L’altro aspetto che mi piace che a differenza degli sport di prestazione, nella scherma ogni assalto è diverso. Nulla è ripetitivo…anzi!

Ai giochi estivi olimpici di Pechino, l’astro del carabiniere plurimedagliato Andrea Cassarà non brillò più di tanto, particolare che però non ha sminuito l’importanza della figurina che il bolzanino Gamper ha attaccato alla parete della palestra.

“Si mi piace tanto il modo di stare in pedana di Andrea Cassarà – commenta il fiorettista bolzanino – sono impressionato dal suo modo di gestire i duelli…comunque il mio idolo è un giapponese si chiama Yuki Ota (battuto nella finale olimpica di Pechino da Salvatore Sanzo e nei giochi di Londra fu eliminato negli ottavi proprio da Cassarà, ndr), a Yuti Ota “ruberei” sicuramente la preparazione oltre alla reattività e freddezza mentale, che sono tra le caratteristiche principali degli schermidori giapponesi”.

Los Angeles 2028 è ancora lontana ma bisogna cominciare a pensarci.

“E’ ancora presto per parlarne – afferma deciso Luca Gamper – bisogna fare un passo alla volta. Tre anni sono passato alla categoria cadetti, e da li ho iniziato a fare attività nazionale ed internazionale, vincendo il primo campionato regionale (2 dicembre 2018).

Punto a rientrare nei dieci a livello italiano, e nei trenta nel ranking europeo, e cinquanta a livello mondiale. Obiettivo Olimpiadi? Non saprei tra due-tre edizioni magari quella del 2028 anche se è preso per parlare di olimpiadi”.

Tra una stoccata e l’altra, Luca Gamper dedica il suo tempo agli studi, frequenta il Liceo Scientifico Toniolo, e all’hobby musicale della batteria.

“Il mio tempo libero non è poi così tanto. Frequento il terzo anno del Toniolo al terzo anno e, durante la settimana, svolgo le sedute di allenamento tra Bolzano e Mestre. Presso il Centro federale mi alleno un paio di giornate a settimana e questo comporta un buon impegno, che assorbe gran parte del mio tempo libero.

L’ultimo libro letto? Mente da campione (di Jim Afremow), me lo hanno suggerito e devo dire che è una lettura importante, che permette di poter esprimere al meglio le proprie capacità, grazie ai vari report di alcuni atleti che mi ha aiutato a perfezionare alcuni aspetti della mia preparazione.

Da quattro anni suono la batteria, prima lo facevo assiduamente ma poi, con l’incalzare degli impegni, suono solo un giorno alla settimana.

I ringraziamenti? Ai miei genitori che hanno sempre supportato questo impegno, al mio fisioterapista ed al maestro Lauria che mi ha portato a raggiunere questi livelli”.

Maestro Lauria che chiude il cerchio del racconto: “Luca è un ragazzo che lavora molto, nonostante si trovi lontano dai centri di allenamento. E’ tra i migliori cadetti del Triveneto…Olimpiadi 2028? Non guarderei così avanti, per il momento sta cercando di valorizzarsi da cadetto. La scherma è una disciplina difficile che richiede un impegno notevole e soprattutto costante”. Come dire una stoccata per volta e piano piano il sogno olimpico potrebbe concretizzarsi.

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