La Fontana: «Auguro  alle donne di avere tutta la mia tenacia» 

Festa grande a Casa Italia per l’oro di Arianna: «Andrei all’Isola dei Famosi per far conoscere lo short track»


di Marco Marangoni


PYEONGCHANG (COREA DEL SUD). «Spero che con questo oro e con il seguito che avremo in Italia come squadra, si possa avere un movimento per ricostruire un po’ questo sport partendo dai bambini. Se sarà necessario andrò anche all’“Isola dei famosi”...». Arianna Fontana con l’oro olimpico al collo lancia un messaggio per far crescere lo short track in Italia, per creare più piste, per allargare gli orizzonti. Lo ha fatto ieri da Casa Italia, nella serata in suo onore. Arianna, che a queste Olimpiadi è attesa ancora sui 1500 metri e 1000 oltre che nella staffetta, ha parlato del suo avvicinamento al grande appuntamento, dei rapporti col marito-allenatore, Anthony Lobello, statunitense dalle chiari origini italiane con un passato anche lui in pista corta, e della sua posizione un po’ ingombrante e da “primadonna” in squadra. Tra i fautori del trionfo di “Ary” anche il trentino Ermanno Ioriatti, ex pattinatore azzurro della velocità e vice di Kenan Gouadec.

«Mi sono impuntata perché mio marito fosse il mio allenatore personale per la preparazione fisica. Lui mi dà quel qualcosa in più. Con lui ho rifinito il lavoro che poi facevo sul ghiaccio, anche se a volte litighiamo».

Litigate su quali temi?

«Nessuna cosa pesante. Per esempio durante gli allenamenti sono stanca, lui mi chiede qualcosa in più e io non ci riesco. Quando vede che riesco a fare un esercizio, in quel momento aggiunge una difficoltà. Con lui faccio un lavoro di potenza in palestra, la sua programmazione è tutta farina del suo sacco. Altre cose le faccio con la squadra, altre le faccio io... Da anni volevo un lavoro personalizzato».

Lei gode di una preparazione separata: ci sono attriti in squadra?

«Avevo messo le cose in chiaro con tutti a inizio stagione».

Quali sono gli ingredienti di questo oro?

«Dieta, cuore, gambe e anima».

L’Italia ha sempre avuto campionesse non “dolci”: Pellegrini, Vezzali, Di Francisca... ma capaci di prendersi ciò che spetta loro. Lei crede sia un buon esempio per le ragazze nella vita e nello sport?

«Penso di sì perché, visto in che mondo viviamo, dove ancora la figura dell’uomo prevale, noi donne dobbiamo puntare i piedi su quello in cui crediamo e che vogliamo e andare a prendercelo. Spero che tante donne mi guardino e vedano in me questa tenacia che potrà servire anche a loro per raggiungere gli obiettivi».

Carolina Kostner ha detto che l’Italia è una piccola nazione quanto a piste per il pattinaggio figura: qual è la situazione nello short track?

«Ancora peggio! La figura è un po’ più popolare, spero che con questo oro e il seguito che avremo in Italia come squadra si possa avere un movimento per ricostruire questo sport a iniziare dai bambini. Io amo questo sport, farei di tutto per farlo crescere e, ripeto, servisse, andrei anche all’ “Isola dei famosi”...».

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