La Gardena Hero diventa mondiale

Mountain bike: assegnata alla gran fondo la prova iridata marathon del 2015. Passando per la Coppa del mondo


di Gianni Dalla Costa


BOLZANO. D’inverno la Coppa del mondo di sci sulla Saslong e un Challenger di tennis che mette sul piatto un montepremi da 100 mila euro. D’estate un mondiale di mountain bike. Sport, il grande sport, e turismo: un binomio che in Val Gardena diventa sempre più indissolubile. A rafforzarlo ci ha pensato la Südtirol Sellaronda Hero, promossa a rango di gara valida per il mondiale marathon.

Ora è ufficiale: la federazione internazionale di ciclismo ha consegnato alla Hero i gradi di prova iridata del 2015 sulla distanza marathon. Per la neonata gara nel cuore delle Dolomiti, partorita dalle menti di Gerhard Vanzi e Peter Runggaldier, ex azzurro dello sci, si tratta di un successo senza precedenti. Lo sottolinea Antonio Lazzarotto, presidente del comitato altoatesino della federciclismo. «Per una gara nata solo tre anni fa era già difficile presentare anche solo la candidatura, figuriamoci ottenerla. Non è mai successo nella storia di nessuna manifestazione sportiva».

I segreti del successo? Li elenca lo stesso Vanzi, presidente del comitato organizzatore: «Il percorso, innanzitutto. Pedalare ai piedi di un patrimonio riconosciuto dall’Unesco rende piacevole anche il fare una faticaccia come la Hero. E infatti sono in 3000 i concorrenti sempre al via. Eppoi c’è una valle, intera, che ha sempre creduto in questa manifestazione, mettendo sul campo qualcosa come 400 volontari». Un ringraziamento, particolare, Vanzi lo riserva non solo agli sponsor ma al consigliere federale Renato Riedmüller: «E’ anche grazie a lui se oggi siamo qui a parlare di mondiale. Ci ha detto: Ehi, guardate che nel calendario 2015 c’è un buco per quanto riguarda la prova iridata marathon, perchè non vi fate avanti”?. Detto e fatto, è andata bene: in tre anni passiamo da gran fondo di mountain bike a prova mondiale, C’è di che andar fieri».

Per rispondere alle specifiche tecniche richieste dall’Uci, verranno apportati alcuni aggiustamenti a un tracciato che comunque è già all’altezza di una prova mondiale. E soprattutto duro, se è vero, come è vero, che un biker del calibro di Mirko Celestino la definisce «la gara più faticosa che abbia mai fatto». E un ex calciatore, Pasquale Bruno, oggi onesto biker: «Più facile marcare Maradona e Van Basten assieme che fare la Hero».

All’ex azzurro dello sci Peter Runggaldier il compito di macinare chilometri per perfezionare (se possibile) i percorsi storici della Hero. «Il tracciato riservato agli uomini sarà di 82 chilometri con un totale di 4350 mmetri di dislivello, le donne invece gareggeranno su un percorso di 60 chilometri con 3000 metri di saliscendi - precisa Runggaldier - e la partecipazione sarà consentita anche agli amatori. Confrontarsi con i grandi campioni è sempre stimolante per tutti».

Appuntamento al 2015 con prove generali di internazionalità da superare comunque già prima. La marcia di avvicinamento al mondiale marathon ha infatti come corollario le World Series, la coppa del mondo della disciplina, in programma già con la prossima edizione del 15 giugno.













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