Coppa del Mondo

La Karbon fa le carte allo sci azzurro

L’ex campionessa: «Vedo bene i nostri e anche le ragazze saranno competitive con le esperte e le giovani»


di Marco Marangoni


Tutti pronti al cancelletto, inizia la stagione dello sci alpino. Questo sarà uno di quegli inverni di transizione senza Olimpiadi, bisognerà attendere il febbraio 2018 (PyeongChang), e Mondiali, i prossimi saranno nel 2017 a St.Moritz. La lunga stagione dello sci alpino riserva comunque emozioni con il circuito di Coppa del mondo che sabato con lo slalom gigante femminile festeggerà il suo 50esimo compleanno. Era il 5 gennaio del 1967 quando, per la geniale idea del giornalista Serge Lang, si svolse a Berchtesgaden nell’allora Germania Ovest la prima gara di Coppa del mondo (uno slalom speciale).

Ormai da oltre quindici anni l’opening del circo bianco si tiene sul ghiacciaio austriaco di Sölden, a pochi chilometri in linea d’aria con il confine italiani dell’Alta Val Passiria. Gli italiani che hanno gareggiato negli anni tra le porte larghe tracciate sull’anonimo pistone del Rettenbach sono stati tanti, pochi di loro sono però riusciti ad imporsi.

Al femminile nella piccola grande impresa c’è riuscita solo l’altoatesina Denise Karbon, il 27 ottobre del 2007. La 35enne sciatrice di Castelrotto, ritiratasi dalle competizioni nel marzo 2014, il mese scorso è diventata mamma di Pia e seguiranno da casa azzurre ed azzurri in questo primo appuntamento. Denise, sei vittorie in Coppa del mondo, una conquista della coppa di slalom gigante nel 2008 al termine di una stagione fantastica ed una carriera caratterizzata da diversi infortuni dai quali si è sempre rialzata egregiamente, prova a leggere le carte della stagione che sta per iniziare.

“Credo che le ragazze abbiano le qualità per ottenere buoni risultati non solo all'esordio ma per tutta la stagione. Vedo una squadra molto competitiva. Brignone, Fanchini, Mölgg, Curtoni sono tutte sciatrici con grande esperienza e se riescono a rimanere lontane dagli infortuni sapranno togliersi soddisfazioni - afferma la Karbon -. Anche il gruppo delle giovani è in crescita, Marta Bassino è puro talento, potrebbe diventare un giorno la mia erede. Quest'anno ci sono stati molti ritiri, c'è la possibilità di fare un ulteriore scatto in avanti”.

Lei ha vinto e una volta è arrivata terza, qual è il segreto per vincere a Sölden ?

“Diciamo che è una gara particolare, si arriva al primo appuntamento sempre con qualche dubbio, l'importante è fidarsi delle proprie capacità e non distrarsi, anche se ti sembra di sciare male, occorre continuare a crederci e fare correre gli sci perché sul muro bisogna solo prendere rischi e non mollare mai”.

Le manca la Coppa del mondo ?

“Si, è un ambiente che mi manca tanto, ma adesso ho trovato una bella alternativa. Nella mia carriera ho dato il 100%, adesso il mio ruolo è quello di mamma, quando non ti alleni più stacchi abbastanza in fretta la spina e anche se il mondo dello sci ha occupato gran parte della mia vita, adesso mi trovo a meraviglia in questa mia nuova veste. Sto vivendo un'esperienza fantastica che non avrei mai immaginato”.

Una delle atlete dalle quali lo sci italiano si attende ottime cose è senza dubbio Federica Brignone. La venticinquenne valdostana scalpita. La pista austriaca le ha finora regalato gioie e dolori, a cominciare dal 2011 quando rifilò distacchi abissali alla concorrenza nella prima manche per poi uscire nella seconda parte di gara. “Il primo appuntamento della stagione è sempre particolare, perché si arriva senza particolari punti di riferimento - racconta Federica -. Ad esempio questa estate non siamo riuscite ad allenarci con la continuità quanto avremmo voluto. Purtroppo le condizioni del tempo non ci hanno assistito, a cominciare dalla trasferta argentina”.













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