LA REGOLA DEI GIOVANI ISTRUZIONI PER L’USO

Una delle domande che mi rivolgono più frequentemente è se sia giusta o meno la regola degli “under” nello sport: quindi l’utilizzo obbligatorio dei giovani nelle prime squadre. È una di quelle...



Una delle domande che mi rivolgono più frequentemente è se sia giusta o meno la regola degli “under” nello sport: quindi l’utilizzo obbligatorio dei giovani nelle prime squadre. È una di quelle domande a cui non si può pensare di rispondere con un sì oppure con un no secco, a meno che non si voglia essere superficiali o schierati a spada tratta per una delle due soluzioni. La regola degli “under” nasce dalla considerazione che pochi giovani dei vivai arrivavano ad indossare la maglia delle prime squadre. I motivi potevano essere vari, sicuramente uno di essi trova risposta nello scarso coraggio degli allenatori che preferiscono andare sul sicuro schierando un uomo di esperienza. Gli effetti positivi della regola ci sono stati, infatti tanti allenatori, essendo costretti a schierare giovani, hanno presto scoperto dei giocatori a cui non se la sarebbero sentita di dare fiducia. Non mancano però i risvolti negativi che gli allenatori lamentano continuamente: giovani senza passione, che vengono schierati in campo anche se non lo meritano sul piano dell’impegno e che tolgono spazio ad esperti di indubbio valore tecnico ed umano; giocatori super richiesti perché in quota giovani che l’anno successivo non vuole più nessuno perché le regole prevedono il ringiovanimento di un anno; atleti che impiegano una vita per crescere tra sudore e frustrazioni e giunti al meglio del proprio rendimento, fanno panchina a giovani inesperti. Ultimo problema, ma non per importanza, la regola imposta favorisce le squadre delle città che hanno meno problemi a reperire I giovani e penalizza le piccole realtà che spesso hanno numeri risicati nel settore giovanile. È chiaro che in ogni situazione ci saranno sempre pro e contro e questa regola non fa sicuramente eccezione. Io rimango dell’avviso che la vera formazione passa attraverso l’imprescindibile preparazione dei tecnici, la lungimiranza dei dirigenti che devono assolutamente evitare pressioni inutili come la richiesta di risultati nel settore giovanile. Nell’anno appena trascorso in serie D dovevano obbligatoriamente giocare quattro giovani: un 98, due 99 è un 2000 che la prossima stagione diventeranno un 99, due 2000 è un 2001, ciò significa che se schiererò due 99 dovrò comunque schierare anche due 2000 ed un 2001 il che rappresenta qualche difficoltà. Se si obbliga a seminare, forse si dovrebbe poi concedere il tempo di far maturare il raccolto.

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